(Imola 1895 - Roma 1968) filosofo e critico italiano. Due furono le componenti fondamentali del suo pensiero: la logica filosofica e un neoaristotelismo estetico fortemente anti-idealistico. Nei saggi Logica come scienza positiva (1950), Poetica del ’500 (1953), Il verosimile filmico e altri scritti di estetica (1954), Discorso poetico e discorso scientifico (1957), Critica dell’ideologia contemporanea (1967) vuole conciliare le esigenze dell’estetica razionalistica (l’intellettualità dell’arte) con la specificità del linguaggio artistico e con la socialità dell’arte marxista. Le sue riflessioni hanno raggiunto maggiore compiutezza nella Critica del gusto (1963), dove, criticando le poetiche decadentistiche e l’estetica postromantica, ravvisa nella humus storica e sociale di un’opera il contributo fondamentale a una semiologia dell’arte.