Nome d'arte di Julie Anne Smith, attrice statunitense. Alcune esperienze televisive precedono l'esordio cinematografico del 1990 con I delitti del gatto nero di J. Harrison. In breve impone il suo fascino sofisticato, la sua recitazione nervosa e potente in titoli di grande valore: da America oggi (1993) di R. Altman a Vanya sulla 42a strada (1994) di L. Malle, dal toccante Safe (1995) di T. Haynes a Il grande Lebowsky (1998) di J. Coen. Due memorabili interpretazioni in Boogie Nights (1997) e Magnolia (1999), entrambi diretti da P.T. Anderson, e quella dell'agente Clarice Sterling nel meno memorabile Hannibal (2001) di R. Scott la consacrano come una delle migliori attrici della sua generazione. Nel 2002 vince la Coppa Volpi a Venezia per la sua eccezionale interpretazione di Lontano dal paradiso di T. Haynes, dove indossa i panni di un'elegante casalinga americana degli anni '50, emarginata dal suo ambiente perché attratta da un giardiniere di colore, in un dichiarato omaggio ai toni e alle atmosfere del mélo di D. Sirk. Nel 2002 interpreta ancora una volta il ruolo di una casalinga che, frustrata dal matrimonio e dalla maternità, decide coraggiosamente di abbandonare i famigliari per rifarsi una vita in The Hours di S.?Daldry, mentre nel 2004 affianca P.?Brosnan nella commedia romantica Laws of Attraction - Matrimonio in appello di P.?Howitt. Tra le altre interpretazioni, si ricordano I figli degli uomini (2006) di A. Cuarón, Il colore del crimine (2006) di J. Roth, Io non sono qui (2007) di Haynes e Blindness - Cecità (2008) di F. Meirelles.