Attivista e scrittore nigeriano di etnia yoruba, educato in Nigeria e in Inghilterra.
Esordì nel 1960 con l’opera teatrale Danza della foresta (A dance of the forests) e continuò poi nella produzione di drammi in cui la tradizione yoruba e l’antico uso delle maschere si mescolano alle influenze occidentali, dalla tragedia greca a Shakespeare e oltre: Il leone e la perla (The lion and the jewel, 1963), La strada (The road, 1965), La morte e il cavaliere del re (Death and the king’s horseman, 1975), Un dramma di giganti (A play of giants, 1984), Da Zia, con amore (From Zia, with love, 1992), Re Baabu. Un dramma nello stile – pressappoco – di Alfred Jarry (King Baabu. A play in the manner – roughly – of Alfred Jarry, 2002).
Il suo primo romanzo, Gli interpreti (The interpreters, 1965), incarna la cultura di transizione della Nigeria del dopo-indipendenza attraverso cinque giovani protagonisti tormentati e problematici.
Nel 1981 ha pubblicato Akè. Gli anni dell’infanzia (Akè. The years of childhood, 1981), un’attraente autobiografia distesamente narrativa, che prosegue con Isara (1989), Ibadan (1994) e Devi partire all’alba (You must set forth at dawn, 2006).
Tra le sue raccolte di liriche si ricordano Poesie dal carcere (Poems from prison, 1969), Ogun Abibiman (1976), La terra di Mandela (Mandela’s earth, 1988), Samarcanda e altri mercati che ho conosciuto (Samarkanda and other markets I have known, 2002).
Fra le altre opere di Soyinka vi sono saggi di critica letteraria (Mito e letteratura. Nell’orizzonte culturale africano, Myth, literature and the african world, 1976; Arte, letteratura & offesa. Saggi su letteratura e cultura (Art, literature & outrage. Essays on literature and culture, 1988) e un diario dal carcere, L’uomo è morto (The man died, 1972), scritto durante i due anni trascorsi in cella d’isolamento negli anni Sessanta per essersi schierato contro la guerra del Biafra.
Il suo linguaggio denso di metafore e la sua capacità di assorbire e riplasmare tematiche attinte al pantheon yoruba come all’olimpo dei classici europei fanno di lui un interprete straordinario della cultura di transizione dell’Africa contemporanea.
Nel 1986 gli è stato conferito il premio Nobel per la Letteratura; nel 2004 ha espresso la sua preoccupazione per lo scontro di civiltà in Clima di paura (Climate of fear).
In Italia sono stati pubblicati: Il peso della memoria (Medusa edizioni); Sul far del giorno (Frassinelli); Africa (Bompiani); L'uomo è morto (Jaca Book).