La prigione degli amanti. Morte al castello

Questo romanzo si è rivelato una lettura sorprendentemente piacevole. Un giallo che rientra nei canoni classici del genere pur strizzando l’occhio al noir. La trame è geniale. La narrazione è scorrevole, accattivante, coinvolgente: punteggiata da riferimenti letterari, più o meno espliciti, e arricchita da scene divertenti, pittoriche che, assieme ad alcuni personaggi molto ben costruiti, regalano al romanzo una resa teatrale. Spero che quest’opera prima non rimanga l’unica. Da leggere.

Giallo ambientato a Ferrara, vede come protagonista Tony della Rocca, investigatore privato italo-americano, che scopre involontariamente un omicidio nel castello estense: le vicende e i personaggi si intersecano di continuo con colpi di scena ben dosati, fino al finale davvero curato e ricco di particolari. La parte forte dell’opera, oltre alla trama, è la struttura del protagonista che, mentre cerca il colpevole, è costretto a confrontarsi e a risolvere i propri problemi legati al passato; ho apprezzato l’intenzione dell’autrice di trasmettere valori morali importanti, a cominciare dall’amore vero, quello che va oltre la morte e dall’elaborazione del lutto. La sintassi è semplice e scorrevole, ci sono discorsi diretti verosimili, grazie anche alla narrazione in prima persona. E’ un buon giallo.