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Eia eia baccalà. La guerra è finita! - Benito Jacovitti - copertina
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Eia eia baccalà. La guerra è finita!
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Descrizione


"Consideriamo questo periodo della vita artistica di Jacovitti come un contributo importante alla conoscenza di un'epoca e dei suoi passaggi, tra fascismo e democrazia, tra monarchia e repubblica, tra pensiero unico e pensiero plurimo, e dei suoi effetti sulla parte del popolo italiano che la guerra prima e la democrazia poi hanno travolto e sconvolto, rendendole difficile saper vedere e capire. La 'zona grigia' diventò col tempo una 'maggioranza silenziosa' fortemente condizionabile, ma negli anni che ci interessano fu essa a subire l'aggressione di cento tensioni, a essere la destinataria di cento messaggi contrastanti. La satira proposta da Jacovitti del sistema dei tanti partiti, con le loro varianti e sovrapposizioni, è tra le più spassose che l'arrivo rintronante della democrazia abbia prodotto nell'Italia del dopoguerra, e lì davvero ce n'è per tutti. Jacovitti non si tira indietro, non si crede diverso e superiore rispetto ai suoi personaggi, si fa, come mai più dopo, protagonista egli stesso, rischia, si mette in gioco, si confessa, e apprezza o detesta da perfetto rappresentante e specchio di un'epoca unica e irripetibile, ma soprattutto immensamente vitale. Della quale, sì, è possibile oggi avere qualche nostalgia. Non è il più grave dei peccati di oggi condividere anche noi, per una volta, il luogo comune secondo il quale 'si stava meglio (culturalmente, democraticamente) quando si stava peggio (economicamente)'." (G. Fofi)
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Dettagli

2010
6 ottobre 2009
175 p., ill. , Brossura
9788862221139

Valutazioni e recensioni

MATTEO OLIVARI
Recensioni: 3/5

il formato è indubbiamente scomodo certamente non te lo puoi portare in giro. Le storie sono anche divertenti anche se mancano ancora gli agglomerati di particolari che caratterizzano le vignette di Jacovitti. È una curiosità ma forse tornando indietro non lo comprerei più o meglio se avessi avuto modo di vedere qualche pagina interna non credo lo avrei fatto. Va beh almeno era scontato!

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Benito Jacovitti

1923, Termoli (CB)

Nato da madre di origini albanesi e padre ferroviere e operatore in una sala di proiezione cinematografica, fu grazie al secondo lavoro di suo padre che conobbe i film western che sarebbero poi stati d'ispirazione per il suo lavoro di fumettista. Pubblicò la sua prima storia (L’eroe delle cinque giornate) nel 1939 presso la casa editrice torinese La Taurina, sull’insurrezione popolare del 1848 milanese. In seguito cominciò a collaborare con il settimanale umoristico «Il Brivido», poi con «Il Travaso» e soprattutto con il giornale per ragazzi «Il Vittorioso» (dal 1939 al 1967). Dopo la guerra si trasferì a Roma, dove continua le sue collaborazioni e comincia il progetto Diario Vitt con la casa editrice A.V.E.Dal 1957...

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