Recensioni El borbah

El borbah di Charles Burns
El Borbah è il personaggio feticcio di Charles Burns. Il personaggio con cui si è imposto nel firmamento del fumetto americano e con cui ha affinato il suo segno POP. Appartiene alla trilogia (insieme a Skin Deep e Big Baby, tutti editi in Italia da Oblomov) che precede l’opera cult Black Hole. El Borbah è un detective sui generis, con una mise da lottatore di wrestling e un phisique du rôle adeguato. Il protagonista delle 5 storie raccolte in questo leggendario volume pubblicato per la prima volta in Italia, muove i suoi passi tra il noir e la fantascienza circondato da punk, nerd, personaggi asociali marginali, o scienziati pazzi. El Borbah, sorta di Philip Marlowe, indossa una maschera che ne occulta completamente il volto, come i lottatori messicani omaggiati nel suo personaggio. A Burns, che ne guardava gli incontri per notti intere, ricordavano i supereroi dei fumetti che leggeva da bambino. In Love in Vein, il primo racconto realizzato, pubblicato su Raw nel 1981, un donatore di sperma post-nazista pianifica di creare una razza superiore di figli che si rivoltino contro i genitori e prendano il potere; in Robot Love l’antagonismo generazionale si esprime in un ideale di “anestesia emotiva”: giovani “arrabbiati” si trasformano in robot sostituendo man mano parti del proprio corpo, per poi scoprire che lo stesso hanno fatto i genitori. Un nitido bianco e nero scolpisce e deforma i corpi, le aspirazioni e gli incubi dei bizzarri abitanti del mondo di Burns, versione anche ironica e affettuosa del “perturbante” mondo reale. )
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