Elogio della sete - José Tolentino Mendonça - copertina
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Elogio della sete
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Descrizione


Avere sete e dissetarsi: di questo parla José Tolentino Mendonça nelle sue riflessioni che hanno guidato gli esercizi spirituali nel tempo di Quaresima per papa Francesco e la Curia romana, ora raccolte in questo libro.

«Non avevo idea di come impiegare questo materiale, fino al giorno in cui squillò il mio telefono, a Lisbona, e all'altro capo mi parlava papa Francesco per invitarmi a guidare gli esercizi spirituali suoi e della Curia romana»

Tutti sanno cosa vuol dire avere sete. È un’esperienza comune a ogni essere vivente, eppure possiede molteplici sfaccettature. Rimanda a significati di concretezza fisiologica come di tensione simbolica. Dice di bisogni e di desideri. Di vuoto e di slancio verso il pieno. Di tristezza e di morte come di ricerca attiva della freschezza di una sorgente. Avere sete e dissetarsi: di questo parla José Tolentino Mendonça nelle sue riflessioni che hanno guidato gli esercizi spirituali nel tempo di Quaresima per papa Francesco e la Curia romana, e che ora sono qui raccolte. C’è la sete vera, quella delle periferie del mondo, la sete di cui si muore, e c’è la sete che è dolore dell’anima, vulnerabilità estrema di una vita che non trova via d’uscita. C’è la sete che è malattia dell’essere sempre insoddisfatti, prigionieri della mercificazione del desiderio, ma c’è anche la sete che fa muovere, che diventa spinta per un nuovo viaggio esistenziale. È soprattutto questo, l’opportunità di crescita umana e spirituale offerta dalla sete, che a Tolentino preme sottolineare, ricercandone le tracce nelle Scritture come nella letteratura e nella poesia. Dalla samaritana che nel dialogo con Gesù scopre che non è dell’acqua del pozzo che ha sete, al desiderio di vedere il volto di Dio come sete viscerale di tutto il creato; dalla sete del Crocifisso che è sete degli uomini, alla beatitudine della sete che amplifica il nostro desiderio, la nostra ricerca di Dio. Fino alla scoperta del dono che la sete ci fa, l’acqua viva dello Spirito, e alla consolazione senza pari che proviamo nell’abbraccio dell’ultima frase di Gesù contenuta nelle Scritture, nel Libro dell’Apocalisse: «Chi ha sete, venga».

Dettagli

17 maggio 2018
144 p., Brossura
9788834335604

Valutazioni e recensioni

  • C’è una tentazione, tra chi si fa ispirare dai temi della religione, di spingere sulla estremizzazione, sulla polarizzazione, e soprattutto sullo scontro: se si parla di Dio che lo si faccia con le asce nelle parole, con il pensiero devoto agli ultimi giorni, alle battaglie delle anime, con dispiego di mezzi scenici wagneriani. Il teologo di questo piccolo saggio invece preferisce, sulla scia del pontificato di Bergoglio, risospingere il sentimento di fede verso la levità della misericordia, perché un uomo per essere degno di Dio deve essere prima degno degli altri uomini. Non so se abbia senso differenziare i due approcci tra maschile e femminile, direi più tra falco e colomba.

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