Esco a fare due passi

Si vede che è il primo libro di Fabio Volo, ma è comunque una lettura piacevole, fresca. Può piacere se non si hanno grosse aspettative nello stile della scrittura, ma lo si legge come se a raccontarci la storia fosse un simpatico amico

È stata una fortuna cominciare a leggere Fabio Volo a ritroso. Se fosse stato questo il mio primo libro, dubito che avrei continuato a leggere gli altri. Una nota a suo favore? Si tratta di una lettera che un ventottenne, Nico, scrive a se stesso: ho apprezzato particolarmente la trovata. A parte questo, nulla di rilevante: gli spunti ci sono, ma non vengono sviluppati. Il resto si scorda dopo qualche giorno.

Un buon libro nel quale mi ci sono ritrovato, dove Fabio Volo usa un linguaggio semplice, contemporaneo e giovanile, che si identifica in quello dei ragazzi odierni. Lo rileggerei volentieri.