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Dal 1954, l' Italia è protagonista del boom economico, fenomeno da molti ricordato con nostalgia, come promessa di un avvenire florido. Don Milani racconta che non fu così, anzi. Grazie ad una scrittura moderna, che coinvolge ed appassiona, ci ha lasciato una testimonianza fondamentale per comprendere la trasformazione dell' Italia del Secondo Dopoguerra, e, con questa, la perdita della Civiltà contadina. Egli vive il periodo dell' esodo in città, che causa lo spopolamento di S. Donato, dove fonda con difficoltà ed anche successo, la Scuola popolare. Don Lorenzo è convinto che ai suoi parrocchiani serva prima di tutto sapere leggere e scrivere. Sono povera gente, per la quale non ci sono mai stati soldi da investire, tantomeno adesso: è l' industria sulla quale si dovrà reggere l' economia del Paese. I suoi parrocchiani lavorano nei campi dall' alba al tramonto, senza nemmeno riuscire a guadagnare abbastanza per costruire una modesta abitazione. L' acqua corrente, la luce elettrica, restano sogni. L' unica scelta è abbandonare S. Donato, per cercare il riscatto dovuto al guadagno nell' impiego nell' industria manifatturiera fiorentina. La scrittura è semplice, ma il tono è duro contro gli oppressori della sua gente, che perciò sceglie di andarsene; una decisione drammatica, che non lo vede d' accordo, anche se la comprende come inevitabile. Ed inevitabile sarà lo spopolamento della zona pedemontana- appenninica nella quale vive ed opera Don Lorenzo, che non sopporta l' introduzione di giornali come "La Gazzetta dello sport", il fatto che si guardi lo sport al bar, e nemmeno che si giochi a calcio: dopo il lavoro non resta molto tempo: si dovrebbe studiare. Egli sa che non sarà il benessere materiale a migliorare la vita delle persone che conosce da sempre, nemmeno se decideranno di impiegarsi nell' industria. Nell' asprezza della scrittura, nei giudizi taglienti ma giusti, che più volte provocano l' invettiva contro il potere ecclesiastico, si rivela la sensibilità ferita di un uomo che aveva compreso il perché per le genti contadine il boom economico si sarebbe rivelato una beffa.
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