Estetica e antropologia filosofica
Questo Estetica e antropologia filosofica si propone di ricollegare l’estetica alla tradizione per la quale l’uomo non può mai appartenere a se stesso del tutto e per sempre né può mai rinunciare all’incessante sforzo di riprendersi. A questo scopo il volume visita dieci diversi “luoghi” filosofici tra i più frequentati, vere e proprie “comunità” con le quali l’uomo è sempre in più o meno “felice” condivisione, dalla materia allo spazio e al corpo, dalle arti alle opere, dalla motorietà umana al ridere e al piangere, dalla sensorialità al pensiero e all’eros, dalla “ricerca estetica” alle pratiche, rileggendo autori – tra gli altri – quali Platone, Descartes, Kleist, Herder, Goethe, Riegl, Klages, Benjamin, Bloch, Heidegger, McLuhan, Huizinga e Lévi Strauss. Se gli uomini – è la tesi del presente libro – non possono sottrarsi all’impegno di rendere la vita più intensa e autentica è l’esteticità a rappresentare la dimensione in cui tutto si fa concreto e trascendente a un tempo. L’estetica deve ricollegarsi alla radice profonda della condizione umana, divenendo quella dimensione di pratica della bellezza e di consuetudine delle opere – dalle più grandi alle più piccole – nella quale anche ciò che vi è di più vasto e inesplicabile si rende tangibile.
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Anno edizione:2009
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