Mi sbilancio nel giudizio perché per la prima volta, dopo tanto tempo, mi sono ritrovata a chiudere un libro con il desiderio di poterlo rileggere per la prima volta di nuovo. Davide è un ragazzo nei suoi 20 anni che sa come parlare a chi sta attraversando i propri di 20 anni, con tutti quei drammi che sembrano più grandi di noi ma che possono scomparire improvvisamente una volta che si incrocia lo sguardo giusto e ci si ricorda che cosa sia l’amore.
La faccio breve
Davide Di Lorenzo riesce a raccontare con fedeltà ironica la vita quotidiana di un ragazzo sulla soglia dell’età adulta, tanto nella sua dimensione
domestica e dolente quanto nelle astruse e infinite serate romane, o nelle feste alcoliche in giro per l’Europa. La faccio breve è un romanzo scanzonato, (auto)ironico e commovente, che con il suo ritmo e la sua freschezza ha già conquistato una lettrice d’eccezione: Veronica Raimo.
«Non capisco perché questi lampioni illuminano poco. Perché Hans indossa la cuffia di lana anche in casa. Dov’è e se esiste questo fantomatico zio brasiliano. Perché Berlino mi fa piangere. Come si fa a provare nostalgia per un posto anche quando ci si sta. Perché le cose belle a volte non sono belle. Quali corpi e quali vite mi circondano. Perché ciò che non ha niente a che fare con me mi oltrepassa».
«Un esordio che ha dentro tutta la libertà e la sgangheratezza dei vent’anni. Una voce al tempo stesso divertente e malinconica, timida e spudorata, e per questo sincera, anche quando le piace mentire». - Veronica Raimo
Ventiquattro anni, metà napoletano e metà ungherese; ha studiato a Bologna, vorrebbe fare il regista, fuma sempre ed è ancora in attesa di trovare la sua strada. È questo l’identikit di partenza del protagonista di La faccio breve, il brillante esordio di Davide Di Lorenzo. Si chiama Davide, proprio come l’autore del romanzo, e lo incontriamo per la prima volta a Budapest, la città in cui è nata e cresciuta sua madre. Si è lasciato alle spalle l’Italia, gli amici, la famiglia, e nonostante la vita all’estero non gli risparmi picchi ironici e avventure grottesche, la sua quotidianità è sonnolenta e girovaga. Anche andare a trovare il suo migliore amico a Berlino non cambierà le cose, che inizieranno invece a movimentarsi solo con il trasferimento a Roma. La vita con le nuove coinquiline al Pigneto, le nottate a ballare, la stanchezza, le risate e l’amore contribuiranno a risvegliare Davide, insieme a una misteriosa scoperta: la comparsa insensata, ma sempre più frequente, di un uovo rotto sul pianerottolo di casa.
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Anno edizione:2025
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Arianna 13 giugno 2025Miglior libro del 2025
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