Romanzo/Film suddiviso non a caso in: primo tempo, intervallo, secondo tempo, come ogni pellicola che si rispetti. Bambino ipnotizzato dai capolavori hollywoodiani anni '50, soprattutto dagli western interpretati da James Stewart, si ritrova da adulto a scrivere sceneggiature per il cinema e la televisione, immerso in una realtà totalmente diversa dalle affascinanti e rarefatte ambientazioni compagne della sua infanzia. Assolutamente impagabile è l'irresistibile ironia, non priva di bieco cinismo, che Starnone mette in campo per vivere insieme al lettore l'evoluzione di una sceneggiatura tra la prima stesura e la realizzazione del film. Un libro che spazza via tutte le illusioni sulla fabbrica del cinema ma lo fa con talmente tanto stile e allegria da risultare imperdibile anche per i sognatori più inveterati
Fare scene. Una storia di cinema
Domenico Starnone racconta una vicenda individuale che pagina dopo pagina si allarga fino ad abbracciare la parabola dell'Italia negli ultimi sessant'anni.
“Fare scene” è la storia di un bambino innamorato del cinema, che crescendo vede le mirabolanti fantasie che lo tenevano incollato allo schermo infrangersi contro le impellenze della realtà. Ed è anche la storia di un paese che credeva di poter cambiare e che invece nel corso degli anni ha smarrito persino la voglia di pensarsi diverso. Nel primo tempo di questo libro c’è un bambino nella Napoli del secondo dopoguerra. C’è l’odore di polvere delle macerie e c’è l’entusiasmo per il futuro che verrà. C’è la voglia di grandezza che rischia di diventare una malattia. Ma soprattutto c’è il cinema: in sala scende il buio e si può diventare un cowboy, un indiano, un pilota di aerei, si può diventare tutto ciò che si vuole. A un certo punto però, come nei film, arriva l’intervallo, si riaccendono le luci, le persone chiacchierano, si rompe l’illusione. E nel secondo tempo il bambino è diventato un adulto, che i film ha smesso di vederli con occhi incantati ed è finito a scriverli. Pensa agli anticipi da incassare e a sfornare copioni. Finché non gli capita per le mani un progetto in cui crede e che gli riaccende la passione per il cinema. Ma si dovrà rendere conto che lo stupore dell’infanzia davanti allo schermo è definitivamente passato e che lui stesso è diventato la rotella di un ingranaggio prevedibile, minacciato come tutto dalla parola fine.
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Anno edizione:2023
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Formato:Tascabile
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Patrizia 09 aprile 2025
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Maria Concetta Fontana 05 dicembre 2017
"Fare scene" è una biografia in 3 atti più un intervallo che racconta la vita di un bambino napoletano attraverso la sua più grande passione: il cinema, diventato così la struttura su cui si basa un'esistenza. Una storia individuale che è anche storia collettiva, un affresco dell'Italia proletaria degli anni '60 in cui a tenere le fila di tutto è l'amore per la settima arte, nella sua pienezza, con la sua atmosfera, i suoi rumori, i suoi odori, la sua musica, i suoi colori. Il film è anche un modo per un bambino ricco di fantasia di dimenticare lo scolorito e banale mondo circostante, senza una trama e un senso, per immergersi in avventure fantastiche e identificarsi con i divi del cinema. Così anche le proprie palpebre si trasformano in un sipario dietro cui si dà vita ad un cinema personale. Il film è una finestra sul mondo, strumento per scoprire la realtà, per affacciarsi ad essa, una vera e propria scuola di vita e di formazione. "Fare scene" nasce dai vari pezzi di vita del bambino che l'autore è stato, i quali cuciti insieme rivivono, proprio come sua madre sarta faceva con gli scarti in eccesso di una stoffa dando loro un'altra possibilità di esistenza. L'assunto su cui si basa l'opera di Starnone ricorda quello mostrato in ambito cinematografo da Giuseppe Tornatore con "Nuovo cinema paradiso": la vita è cinema e il cinema è vita.
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