La favola cinematografica - Jacques Rancière - copertina
La favola cinematografica - Jacques Rancière - 2
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La favola cinematografica
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Descrizione


"Un tale modo di comporre una favola tramite un'altra è tutt'altro che l'idea di un'epoca: si tratta piuttosto di un dato costitutivo del cinema come esperienza, come arte e come idea d'arte. Ma al contempo si tratta anche di un dato che pone il cinema in una continuità contraddittoria con l'insieme di un regime dell'arte. Creare un film con il corpo di un altro, è quel che, da Epstein ai giorni nostri, non hanno mai smesso di fare i tre personaggi che il cinema mette in gioco: i cineasti che "mettono in scena" delle sceneggiature alle quali talvolta non partecipano in alcun modo, gli spettatori il cui cinema è composto di ricordi sovrapposti, i critici e i cinefili che compongono un'opera di pure forme plastiche con il corpo di una fiction commerciale. Ed è anche quel che fanno gli autori delle due grandi summe che hanno voluto riassumere la potenza propria del cinema: i due volumi di "Cinema" di Deleuze, e gli otto episodi di "Histoire(s) du Cinéma" di Godard". (Jacques Rancière)

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Informazioni:

A cura di B.Besana. Pisa, Ediz.ETS 2006,cm.14x21, pp.253, brossura cop.fig. Coll.Galleria Cinematografica,7.

Dettagli

10 ottobre 2006
253 p., ill. , Brossura
9788846716484

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Foto di Jacques Rancière

Jacques Rancière

Jacques Rancière (1940), professore emerito all’Université Paris VIII, è uno dei maggiori filosofi francesi contemporanei. Allievo di Louis Althusser, si è in seguito allontanato dal maestro per formulare una prospettiva originale sulle forme della soggettività politica e sui legami tra filosofia, estetica e democrazia. Per la sua riflessione sull’arte e l’estetica, ricordiamo: La Parole muette (1998); Il destino delle immagini (2007); Il disagio dell’estetica (2009); Politica della letteratura (2010); e La partizione del sensibile (2016).

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