Filosofia della massoneria
Pubblicata in Germania tra il 1802 e il 1803, in forma anonima e sotto forma di lezioni, la Filosofia della Massoneria è opera di uno dei più grandi esponenti del Romanticismo tedesco: Johann Gottlieb Fichte.
«Tu non puoi esigere ragionevolmente che io ti conceda altra conoscenza dell'Ordine salvo che esso esiste».
Lo spirito che anima gli interventi di Fichte, che si possono considerare delle vere e proprie Lezioni Magistrali, fa emergere con forza e rigore la centralità della Tradizione iniziatica ed esoterica. Per Fichte la Tradizione non richiede prove storiche e tanto meno modalità razionali che ne attestino l'autenticità. L'essenza della Libera Muratoria, alla quale il filosofo era iniziato, non consiste allora nella sua storia, ma nel fatto che esiste nel cuore di chi ad essa aderisce. Fichte dimostra di aver compreso, così, seppure in un'aura romantica, l'essenza esoterica della Libera Muratoria: la ricerca dell'Assoluto, della Totalità, dell'Essere. Introduzione di Claudio Bonvecchio.
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Anno edizione:2019
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