Un fiore rosso per la libertà - Thomas Pistoia,Emilio Guazzone - copertina
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Un fiore rosso per la libertà
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Descrizione


“Perché dobbiamo essere nemici degli ebrei?” È questa la domanda che si pone Liliana Benvenuti, ancora ragazzina. Questo il primo passo di un cammino interiore che la porta, anni dopo, a rifiutare le atrocità del nazifascismo e a intraprendere la lotta partigiana. Liliana cambia nome e diventa Angela, un’eroica staffetta che, durante la guerra, sotto i bombardamenti, in sella alla sua bicicletta, attraversa ogni giorno Firenze, portando armi e messaggi ai suoi compagni della brigata “Arno”. Una quotidiana e silenziosa lotta per la libertà, condotta a rischio della propria vita, insieme ad altre giovani donne italiane, fino al giorno dell’agognata Liberazione. Una missione che Angela, a guerra finita, non ha considerato conclusa, anzi... Per decenni, fino all’ultimo, ha raccontato senza sosta, nelle scuole, la sua storia, perché quell’orrore non tornasse mai più.

Dettagli

1 agosto 2023
80 p., ill. , Brossura
9788894692761

Valutazioni e recensioni

  • Jack_Alone

    Il 25 aprile è la storia di Liliana Benvenuti, detta "Angela", nata a Fiesole, classe 1923. E' "Un fiore rosso per la libertà", quello che Angela, in una Italia che di normale aveva poco, indossava tra i capelli, nelle sue missioni da staffetta partigiana, erto a simbolo proprio di una normalità, della quale si anelava il ritorno. Un'infanzia difficile, segnata prima dalla dipartita della madre, poi, dalla seconda vita del padre, infine dalla incomprensione dei motivi per i quali dover considerare propri nemici molti di coloro che erano stati compagni di banco e di scuola. E' il prezzo del settarismo dilagante di quegli anni della storia italiana, che squarcia il velo di maya, appalesando la vera realtà delle cose, ma meno di quanto, qualche tempo dopo, fu l'incontro, nella stazione di Campo di Marte, con un vagone bestiame diretto in un campo di concentramento. Liliana diventa Angela, per quella sua ritualità di affidarsi alla protezione amorevole della madre, tra franchi tiratori, tedeschi e repubblichini, in una esistenza raminga, sino a sfociare nella latitanza, nel bigottismo di una Italia poco avvezza, nei suoi modi verbali e di pensiero, a tollerare l'esistenza di una donna libera, in bicicletta, presenza stanziale in un gruppo di uomini. La storia dell'antifascismo è anche quella delle donne, che hanno voluto riscattarsi dalla posizione di inferiorità sociale cui erano relegate, andandosi a conquistare un ruolo da comprimarie, prima, e protagoniste, poi, in quella lotta che, oggi, a distanza di poco meno di ottanta anni, ci consente di essere liberi. Leggerezza non è superficialità, ma planare sulle cose dall'alto, scriveva Italo Calvino. Questo fumetto plana sulle giovani (ma anche su quelle meno giovani) generazioni, per catturarne attenzione e interesse, specialmente adesso che son venute a mancare le ultime testimoni dirette di quella stagione, invernale per le coscienze, ma seguita da una primavera di fiori. Che è importante continuare a coltivare.

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