I fiori di Althusser - Daniele Capone - copertina
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I fiori di Althusser
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Descrizione


Un attempato intellettuale torna a Lecce, luogo della sua giovinezza, per meglio concentrarsi su L’ombra di Tancredi, il romanzo che deve terminare di scrivere. È ricco, ironico, disincantato. L’aria molle della città di cui l’Altavilla fu Conte lo risucchia in tutt’altre storie e lo induce a scrivere a lungo di quella che per lui è stata un’irripetibile età sonora (gli anni tra la metà dei Sessanta e la metà dei Settanta), echeggiante di melodie, risate, spensieratezza e strazi privati e collettivi. A un breve prologo ambientato ai nostri giorni, segue il racconto corale delle vicende di una comitiva di studenti di periferia che diventano adulti attraversando appieno l’età sonora. Tra le tante, spiccano le storie dell’amicizia tragicamente interrotta tra Alberto e Michele e l’intreccio dei loro amori con Giusy, Elisa, Irene, Luisa, Mariateresa. Le passioni, il sesso, la musica, gli amori, la scuola, l’università, le beffe, i sogni e i timori di quei ragazzi s’intrecciano con l’ordito delle vicende grandi e piccole di quegli anni, all’ombra di una moda culturale (l’Althusserismo) e di un’ideologia totalizzante rievocate con ironia. Ogni dettaglio utile a caratterizzare colore e profumo di tale decennio viene utilizzato come elemento integrante delle vicende narrate. La parte conclusiva del romanzo riprende il prologo e il sugo della storia: ogni giovinezza, ogni amicizia, ogni sogno, ogni amore è la cover di una canzone antica e sempre nuova, irripetibile e unica per chi l’ascolta. Nelle pagine finali trova soluzione la vicenda relativa ai fiori, che hanno un evidente valore simbolico e “profumano” di miti intellettuali e affettivi che hanno lasciato il posto a un cinico disincanto. Nelle vicende narrate fanno capolino anche personaggi reali come Antonio Caprarica, Louis Althusser e Pierpaolo Pasolini, per limitarsi ai più noti.

Dettagli

5 giugno 2019
592 p.
9788872744604

Valutazioni e recensioni

  • Rievocazione di miti e di giovinezze incastonate nel fluire della storia e della cronaca tra gli anni Sessanta e i Settanta col sottofondo di una colonna sonora che ancora affascina. Un romanzo di indiscutibile bellezza sorretto da una cifra stilistica scoppiettante, ironica, pungente e a tratti amaramente sarcastica. Cinquecentonovanta pagine che, superati i primissimi capitoletti, si leggono davvero d’un fiato perché tengono sempre alta la curiosità e l’interesse del lettore. Originalissimo l’uso di frammenti di testi di decine e decine di canzoni dell’epoca che l’autore utilizza per dar corpo a sentimenti, pensieri e delusioni del microcosmo giovanile rappresentato nel romanzo. I fiori di Althusser: un libro in cui chi fu giovane nell’età sonora si ritroverà appieno e in cui i giovani di oggi coglieranno tutto il fascino di quell’età irripetibile.

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