La follia del nucleare. Come uscirne? - Alfonso Navarra,Mario Agostinelli,Luigi Mosca - copertina
La follia del nucleare. Come uscirne? - Alfonso Navarra,Mario Agostinelli,Luigi Mosca - copertina
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Letteratura: Italia
La follia del nucleare. Come uscirne?
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Descrizione


A 70 anni dai bombardamenti nucleari di Hiroshima e Nagasaki, a 30 anni dalla catastrofe di Chernobyl, a 5 anni da quella di Fukushima e dal referendum popolare svoltosi in Italia subito dopo il disastro giapponese, tanto gli armamenti nucleari come i reattori nucleari sono tutt'ora in fase di netto sviluppo e modernizzazione, nonostante alcune riduzioni degli arsenali militari ed alcuni insuccessi soprattutto nel settore del nucleare civile. È a partire da questa constatazione che questo libro intende proporre una riflessione critica sul problema nucleare (detto mediaticamente "atomico"), nei suoi multiformi aspetti tecnici, sociali e politici. Si contestano innanzitutto le applicazioni militari, dai bombardamenti di Hiroshima e Nagasaki in avanti, ed anche le applicazioni cosiddette "civili" per la produzione di energia elettrica, in quanto portatrici di rischi inaccettabili di contaminazione radioattiva delle popolazioni e dell'ambiente (fusione del materiale fissile, trattamento più che problematico delle scorie radioattive e poi dello smantellamento delle centrali nucleari, ecc.). Da un punto di vista geopolitico, l'adozione di una tecnologia nucleare, militare e/o energetica è, secondo l'analisi degli Autori, una "follia" imposta dalla volontà di potenza di centri di comando politici, condizionati anche dagli stessi complessi militari-industriali-energetici che la gestiscono.

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Biblioteca di Babele
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Dettagli

21 aprile 2016
200 p.
9788857531977

Conosci l'autore

Foto di Luigi Mosca

Luigi Mosca

1755, Napoli

Compositore. Fratello di Giuseppe M., fu amico e protetto di Paisiello, che gli procurò il posto di vice-maestro dell'orchestra da camera della corte di Napoli. Nel 1797 ottenne un buon successo a Napoli con la sua prima opera (L'impresario burlato); accoglienza favorevole ebbe la successiva produzione teatrale (fra cui un' Italiana in Algeri, 1808, sul libretto musicato cinque anni dopo da Rossini), che lo mostra dotato di buone capacità di organizzazione drammatica delle scene. Fu assai stimato come maestro di canto, insegnamento che esercitò dal 1813 al conservatorio di Napoli sotto lo Zingarelli.

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