Forbici e veleno
Nella Ferrara dell'ultimo dopoguerra, un negozio di barbiere non è semplicemente riservato alle varie pratiche di forbici e rasoi, ma si presta anche, quasi fosse un confessionale, a scambi di confidenze talvolta delicate e imbarazzanti. Nell'intreccio narrativo, il pio barbiere Socrate, che ne è il protagonista, cade suo malgrado in una trappola di sussurri, grida e notizie che a mano a mano gli avvelenano la vita. Fino a quando... "La storia che Carlo Grandini ci racconta è ambientata in uno spazio e in un tempo che assomigliano alla nebbia di Ferrara. Un personaggio, Socrate, che riesce ancora a parlare con i suoi defunti, così come con i vivi che attraversano il suo negozio e gettano sulla sua coscienza di uomo le ansie, i segreti e i tormenti del quotidiano. Un quotidiano che sembra abitato da valori oggi in disuso, dove esiste ancora una linea netta tra il bene e il male, e soprattutto dove si sogna, si spera, si crede nel domani. Una vita che sa di buono come i l cibo genuino che accompagna le serate solitarie di questo personaggio che tanto ricorda 'Pereira' di Antonio Tabucchi." (dalla Prefazione di Francesca Boari)
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Anno edizione:2015
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