Foreign Field

A neppure diciotto anni, William Harries Graham è di gran lunga l’artista più giovane della scuderia Blue Rose. Il suo debutto “Foreign Fields”, registrato e prodotto da Mark Addison (Ian Moore, Guy Forsyth, The Band Of Heathens, Jess Klein e Honeybrowne), sembra segnare l’inizio di una carriera promettente, ma Graham non è nuovo sulla vivace scena musicale di Austin: figlio d’arte (il padre è il cantautore e chitarrista Jon Dee Graham), ha preso in mano la sua prima chitarra a due anni e a sette si è esibito dal vivo per la prima volta. “Foreign Fields” ha un sound fresco, vicino al garage rock, con pezzi brevi che vanno dritti al punto. Le chitarre nervose, i riff incisivi, il ritmo incalzante e la voce riverberata di Graham e dei Painted Redstarts ricordano band della scena underground di Austin come i Wild Seeds, i Reivers, i Dumptruck, gli Spoon e gli Arc Angels, con in più qualcosa anche di Lou Reed e i suoi Velvet Underground, dei My Bloody Valentine e dei Jesus & Mary Chain. Tra le undici tracce, alcune vedono collaborazioni con Marlon Sexton, Alejandro Escovedo e Jon Dee Graham, la cui voce baritonale impreziosisce “Watch Over Me”, accompagnata da chitarre d’atmosfera, da una lap steel vibrante e dalla sacralità dell’organo. Con “Foreign Fields” Graham Jr., pur sotto l’occhio vigile del padre, pare aver intrapreso un proprio percorso individuale.