Francesco Cozza (1605-1682). Un calabrese a Roma tra classicismo e barocco. Catalogo della mostra (Roma, 24 gennaio 2007-13 gennaio 2008). Ediz. illustrata
Il ruolo degli artisti cosiddetti "minori" è util per la comprensione di fenomeni complessi e getta una nuova luce sulla visione d'insieme di importanti momenti storici. In questa ottica si può ben inquadrare l'opera di un pittore come Francesco Cozza, artista eccellente ma anche uno studioso e conoscitore di pittura di grande fama. Fu, in giovinezza, allievo del Domenichino e indubbiamente qualcosa dello stile dell'insigne maestro bolognese rimane sempre latente nella sua produzione. Ma, il suo gusto per il paesaggio, l'amore per l'immagine femminile, la delicata propensione per le storie della vita della famiglia, il soave e composto atteggiamento verso le figure sacre e le allegorie profane ne fanno un pittore unico e inconfondibile. L'insieme della sua opera rappresenta bene un aspetto cruciale della presenza della scuola del meridione d'Italia a Roma. Autentico gentiluomo della pittura, Cozza mantiene vivo un modo di fare arte che giunse ad influenzare profondamente le generazioni successive.
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Anno edizione:2007
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