Francesco De Sanctis a Torino da esule a minstro
Se il primo periodo torinese di Francesco De Sanctis è denso di studi e di lavori critici, il secondo è connotato da un intenso e pressoché esclusivo impegno politico che, verso la fine, intorno appunto allo spostamento della capitale, s'intreccia a una vigorosa ripresa della scrittura, nel nome di un'inedita urgenza polemica che si riverserà anche nelle opere più ampie e meditate come la successiva "Storia della letteratura italiana". Il volume si snoda attraverso la contestualizzazione della Storia e dell'insegnamento desanctisiano nella tradizione critica e universitaria italiana (Anselmi); la svolta desanctisiana dei difficilissimi anni Sessanta e il tentativo di costruire un nuovo modello politico attraverso un rinnovamento della democrazia italiana postunitaria (Iermano); la ricerca di una patria moderna da parte dell'esule delle lotte risorgimentali e dello studioso di Dante, che propone nella Storia una moderna idea di italianità (Sabbatino).
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Anno edizione:2015
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