Una frase, un rigo appena

E' il primo libro che leggo di Puig, mi è stato consigliato da un amica. Lo ammetto: ho fatto fatica a leggerlo. La storia è molto semplice, interessante ma basica. Quello che rende questo libro particolare è proprio lo stile della scrittura: mancano i discorsi diretti, l'autore si avvale di lettere, diari, scrittura in terza persona e se non si è più che concentrati si rischia di perdere il filo. Una volta che si ha quindi il tempo da dedicare in pieno al libro e ci si è abituati allo stile si apprezza la sperimentazione e anche la trama. Il mio è quindi un giudizio positivo, ma avverto che non è un libro da leggere per vedere come va a finire, ma per lo stile con cui è scritto.

Ho letto quasi tutto Puig pubblicato in italiano. Avevo apprezzato a suo tempo 'il bacio della donna ragno' e 'pube angelicale', di recente ho trovato illeggibile 'il tradimento di Rita Hayworth'. Qui la storia mantiene una sua unità e compattezza, malgrado l'autore si serva di capitolo in capitolo di materiali diversi: lettere, confessioni, fantasie, interrogatori, verbali di polizia ecc., praticamente mai del racconto in terza persona. Lo sperimentalismo è tutto sommato contenuto e la vicenda fluisce scorrevole e avvincente.