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Anno edizione: 2014
Anno edizione: 2014
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Immaginate di nascere, crescere all'interno di un mondo ermeticamente chiuso, di non avere nessun contatto con l'esterno, di non riuscire a immaginare che possa esistere una realtà diversa dalla vostra, che vostra madre non sia una figura amorevole ma qualcuno con cui competere per il cibo. Immaginate di crescere senza sapere cosa siano l'amore, l'empatia, l'amicizia, di conoscere soltanto la violenza e la fame, di sapere che l'unica cosa che potrà salvarvi è il tradimento. Immaginate di crescere in un luogo in cui la prima regola è non provare a scappare di fronte agli orrori perpetrati dal regime nazista nei campi di concentramento o dai sovietici nei gulag. Inorridiamo, ci indigniamo forse ancora di più, dovremmo inorridire e indignarci di fronte a quello che sta capitando ancora oggi in Corea del Nord, in luoghi come il campo 14 perché quello che vi ho chiesto di immaginare non è la trama di un romanzo distopico ma la realtà che viene quotidianamente vissuta da migliaia di nord coreani all'interno di questi campi di prigionia, campi di cui il governo coreano del nord nega strenuamente l'esistenza ma che sono sotto gli occhi di tutti, basta andare su Google Maps. Blaine Harden in questo libro "Fuga dal campo 14" pubblicato da Codice trasforma in un romanzo la testimonianza shock di Shin Dong-hyuk, il primo uomo che sia nato, cresciuto e che sia riuscito a scappare da uno di questi campi.
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un libro spietato, toccante, che fruga nei ricordi e le immagini dell'unica persona (forse) a poter raccontare ciò che davvero succede nei campi di prigionia nella corea del nord. Scritto in maniera dettagliata, per quanto possibile, e molto interessante
Libro molto bello, incuriosisce molto, purtroppo essendo una storia vera di vita vissuta è crudo e triste come chi vive in questi gulag nordcoreani senza una speranza di miglioramento e senza speranza di un futuro migliore. Dare voce a queste situazioni dovrebbe solo servire a migliorare e dare una speranza di vita migliore.
Un libro a parer mio essenziale per aprire gli occhi su brutalità indicibili che accadono ancora al giorno d'oggi. Uno stile semplice e scorrevole ci guida nella fuga da un inferno crudele e spietato.
Recensioni
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