Ecco il film che non mi aspettavo di vedere. Invece della solita commedia semi-demenziale (che a me non dispiace), ci si trova davanti un Sandler in veste malinconica, di un comico di successo, malato e depresso. Un film profondo, ma anche eccessivamente lungo e noioso, con momenti morti che non capisco cosa ci stiano a fare. Ad essere sinceri non capisco questa scelta di farlo durare due ore e mezzo, ma sicuramente penalizza tutto il film. Fa impressione vedere Sandler in un ruolo semi-drammatico, mentre buonissima è la prova della spalla Seth Rogen... Un'occasione persa secondo me! Ed è un vero peccato perchè le premesse buone c'erano tutte
Dopo la diagnosi di una grave malattia George Simmons, comico all'apice del successo, decide insieme al suo nuovo assistente Ira,un comico da battaglia, di rivedere persone e luoghi che hanno importato davvero nella sua vita, compresi i locali dove ha iniziato la sua carriera.
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Informazioni:
Funny People" / "STATO: USATO BUONE CONDIZIONI" / "NOTE: " - "VERSIONE NOLEGGIO
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                                        Paese:Stati Uniti
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                                        Anno:2009
 
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                                    Produzione:Universal Pictures, 2016
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                                    Distribuzione:Universal Pictures
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                                    Durata:145 min
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                                    Lingua audio:Italiano (Dolby Digital 5.1);Inglese (Dolby Digital 5.1);Spagnolo (Dolby Digital 5.1)
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                                    Lingua sottotitoli:Inglese per non udenti; Italiano; Olandese; Portoghese; Rumeno; Spagnolo
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                                    Formato Schermo:Wide Screen
 
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Dopo "40 anni vergine" e "Molto incinta" Apatow si sposta in terreni diversi dalla commedia demenziale a cui ci aveva abituati, quasi a confermare una voglia di maturazione. Perché il film in questione parla di come ci si possa sentire nello show-business hollywoodiano e di altri temi più 'alti': Apatow si espone e gira quindi il suo film più personale. In "Funny people" George Simmons (l'alter-ego di Adam Sandler) viene colpito da una forma molto rara di leucemia che lo vedrà costretto a una terapia molto dura per sopravvivere. Vuole a questo punto tornare tra gli 'stand-up comedians', ovvero quei comici che con tanto di di microfono si esibiscono nei locali della periferia losangelina , parlando delle proprie frustrazioni e mettendole in piazza, facendo ridere tutti. L'amicizia con l'aspirante comico Ira (S. Rogen) lo aiuterà come la ricomparsa della ex. In tutto questo la terapia comincia ad avere risultati concreti... Partiamo dai Pro: Funny people è una tragicommedia dal tono esistenziale con un cast che definire azzeccato è dire poco. Tra i protagonisti del film vi sono anche Jonah Hill e Jason Schwartzman ed è con loro che il regista ci dona le gag più spassose del film. Ma sono i momenti in cui Sandler e Rogen si trovano da soli, nei loro momenti di odio e di amicizia, a dare brividi: uno per tutti, quando il secondo fa ascoltare al primo una compilation. Scena apparentemente semplice, ma le facce dei due fanno intuire i loro stati d'animo perfettamente. E quando Sandler ascolta una canzone di Warren Zevon, cantante morto di cancro pochi anni fa, e comincia lentamente a commuoversi, ma nello stesso tempo a incavolarsi con il suo amico, arrivano i brividi. Nella colonna sonora vengono utilizzati anche brani di Paul McCartney, Robert Plant e dello stesso Sandler e sono tutti notevoli: non fanno da semplice accompagnamento, ma contribuiscono tutti a dare forti emozioni in momenti solo all'apparenza inutili -vedi Sandler che sfoglia le foto della ex. C'è pure un cameo del cantante country James Taylor a cui viene concessa una delle battute migliori del film. Rogen gli chiede "Non ti stanchi di ripetere sempre le stesse canzoni?" E lui "Non ti stanchi di parlare sempre del tuo pene?". Touché. Peccato poi che il film duri qualche minuto di troppo. E qui arrivano i difetti. Perché quando il protagonista cerca di rimettersi con la ex e viene presentato l'idillio familiare che il protagonista viene a rompere, i dialoghi non sembrano più incisivi come all'inizio e si ha l'impressione che Apatow non voglia tagliare le parti in eccesso della pellicola. Per di più non riesce a osare e si attiene a stereotipi del nuovo cinema romantico americano. Peccato. Fortunatamente nel finale le cose migliorano con un messaggio positivo sulla riconciliazione e sull'amicizia banale, ma emozionante. "Funny People" resta comunque un film divertente, con momenti amari, commoventi e, perché no, anche edificanti e di questi giorni fanno sempre piacere. Adam Sandler qui è al suo meglio, forse ancora più bravo che in "Ubriaco d'amore" e Seth Rogen riesce perfettamente a tenergli testa. Se non fosse stato per quei venti minuti di troppo, sarebbe stato un grande film.
 
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