Pubblicato in occasione dell’originale esposizione romana, il volume presenta 24 opere d’arte appartenenti alla collezione Jacorossi, unite, nonostante la loro diversa origine estetica, da un destino comune: essere state raggiunte dal calore di un incendio divampato nel 1992. Così le grandi tele di Enzo Cucchi, Gino De Dominicis, Aristide Sartorio e Mario Schifano sono accomunate non tanto in una prospettiva storico-critica, quanto invece da questo singolare destino che le ha trasformate inconsapevolmente, oltre l’intenzionalità creativa degli artisti.Presentate senza aver subito nessun intervento di restauro, così come sono state modificate dal fuoco, queste opere sembrano dare conto di un’intuizione di Umberto Eco, per il quale gli aspetti più significativi dell’arte contemporanea sono: “la metamorfosi, il movimento, l’indeterminatezza del segno”.In questo senso, la mostra, a cura di Achille Bonito Oliva, prodotta da Fondazione Musica per Roma in collaborazione con il Gruppo Jacorossi, è stata concepita come un “caso di studio”, proponendosi, anche grazie a un allestimento del tutto innovativo nella sua antimusealità, come occasione di riflessione su uno dei temi più scottanti che riguardano l’arte contemporanea: quello della sua deteriorabilità e della sua conservazione.Roma, Auditorium Parco della Musica12 novembre 2008 – 10 gennaio 2009
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Anno edizione:2008
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