Andai nel bosco di noccioli Perché avevo un fuoco nella testa, E tagliai e pelai una verga di nocciolo, E attaccai una bacca in fondo a un filo. Il fuoco nella testa è la fonte dell’illuminazione, della visione che fa luce su altre realtà. In poche parole è il viaggio sciamanico che porta un individuo a rispondere alla chiamata. Il saggio di Tom Cowan esplora la mitologia, le fiabe, le leggende e le tradizioni celtiche sotto una chiave spirituale e sciamanica. Le testimonianze sui celti sono poche e quasi tutte di terzi o dopo il cristianesimo. Tuttavia l’autore ci mostra quanti elementi pagani e sciamani sono rimasti vivi e forti nonostante tutto. Lo sciamassimo è stata la prima forma di spiritualità umana e Cowan si prefigge di ritrovarne gli elementi nascosti nelle testimonianze che abbiamo facendo anche confronti con altre culture dai nativi americani, ai greci, i nordici e via dicendo. È interessante infatti anche notare le molte analogie tra le varie culture scoprendo così che lo sciamassimo ha elementi comuni a tutte le antiche tradizioni. Lo sciamanismo è essenzialmente un modo di vedere la realtà, e allo stesso tempo un metodo per agire all’interno di questa visione della realtà. Lo sciamano percepisce l’universo in modo diverso dagli altri esseri umani e fa esperienze dirette che trascendono quelle delle persone normali. Il termine sciamano deriva dalla Siberia, ma si può estendere a tutte quelle pratiche di guarigione spirituale, viaggi nell’Altro Mondo, alterazione dello stato di coscienza per raggiungere una conoscenza e un potere tali da aiutare la popolazione. Nonostante i ceti non siano mai stati un popolo unico e definito ma un’unione di tribù diverse tra loro, si trovano comunque elementi comuni (che sono molto assimilabili agli indiani d’America per via del loro forte legame con la Terra rimasto fino ai giorni nostri). Ed è proprio da qui che parte il viaggio all’interno dello sciamanesimo celtico, dopo una breve introduzione storica, l’autore ci porta ad analizzare i vari elementi che caratterizzano la spiritualità celtica come pratica sciamanica profonda e radicata. Ma cosa distingue uno sciamano da altre figure spirituali? Lo sciamano è capace di viaggiare nei mondi con l’aiuto degli spiriti guida, portando con sé conoscenze e potere per aiutare gli altri, spesso riceve una chiamata che lo porta a una malattia grave o a menomazioni fisiche, ha una diversa visione della realtà e sa operare magie. Molto interessante è anche la connessione tra schizofrenia e sciamanismo, la differenza tra le due situazioni è che lo schizofrenico è uno sciamano che non sa gestire la chiamata o non ha voluto ascoltarla non riuscendo a stare in equilibrio tra i mondi. Ma una delle leggende che contraddistingue di più i celti sono le fate i cui racconti hanno le stesse caratteristiche del viaggio sciamanico. Ogni leggenda, mito e fiaba sembra nascondere elementi spirituali e significativi molto forti, analizzandoli con chiarezza e attenzione possiamo ritrovare i tipici elementi dei viaggi sciamanici e le caratteristiche dei guaritori legati alla Terra. Così possiamo scoprire l’importanza della testa per i Celti, che bevevano dai teschi e credevano che una testa tagliata potesse parlare con saggezza, l’unione dello spirito con gli elementi naturali e animali riporta la capacità dello sciamano di cambiare forma. Dalle leggende dei Danaan e Fomori, possiamo ritrovare l’iniziazione sciamanica attraverso il quale passare per imparare a comprendere e vivere in perfetto equilibrio perché uno sciamano non è né vivo né morto, né in questo mondo né nell’altro, ma vive in equilibrio tra i due perché può andare e tornare a proprio piacimento. Uno sciamano quindi è un uomo sulla soglia, un uomo che non è né una cosa né un’altra, che torna mutato dopo un’esperienza nell’Altro Mondo sia nel corpo che nello spirito. Anche la musica è un elemento fondamentale nello sciamanesimo e i canti celtici hanno molti richiami spirituali. I cantastorie, così come le divinità Trickster erano considerati pericolosi perché dotati di poteri magici e capaci di mettere a nudo le verità. E così via analizzando i miti arturiani, feniani, Robin Hood, le leggende fatate, il Graal, il Dio Cornuto, la Morrigan e via in ogni aspetto della spiritualità celtica che riflette elementi sciamani, Tom Cowan ci porta in un viaggio affascinante e appassionante alla riscoperta di un mondo spirituale segreto e magico attraverso gli antichi miti e le poesie. Si tratta quindi di un libro esclusivamente teorico, dove non si trovano esercizi pratici ma i molti temi possono dare grande ispirazione anche per una eventuale pratica successiva, che a mio avviso viene comunque sempre dopo una buona base teorica. Avevo già letto un libro di Cowan e anche questo secondo libro conferma la capacità dell’autore di scrivere in maniera scorrevole e interessante. Più che nuove scoperto questo libro ci permette di riscoprire sotto una nuova luce, attraverso analogie e argomenti specifici, la cultura celtica spirituale che tanto ci affascina dando spunti di riflessione e permettendoci di avvicinarci o approfondire lo sciamanesimo. Trovo che sia una bellissima lettura piena di ispirazione che mi ha portato ad aver voglia di approfondire molti temi e guardare con occhi nuovi argomenti che già conoscevo.
Il fuoco nella testa
Nella Canzone di Aengus l’errante, William Butler Yeats canta il fuoco nella testa che caratterizza l’esperienza visionaria. Qui Tom Cowan esamina questo tema in uno studio interculturale dai toni poetici sullo sciamanismo e sull’immaginazione celtica, analizzando i miti, i racconti, gli antichi poeti e narratori celtici e descrivendo le tecniche usate per accedere al mondo degli sciamani. Lo sciamanismo ci spiega l’autore è essenzialmente un modo di vedere la realtà, e allo stesso tempo un metodo per agire all’interno di questa visione della realtà. Lo sciamano percepisce l’universo in modo diverso dagli altri esseri umani e fa esperienze dirette che trascendono quelle delle persone normali. Gli elementi comuni dello sciamanismo, presenti nella maggior parte delle culture che hanno una solida tradizione sciamanica, sono i seguenti: (1) gli sciamani sono in grado di accedere a un particolare stato di coscienza nel quale (2) sperimentano un viaggio nei regni non-ordinari dell’esistenza dove (3) raccolgono conoscenza e potere che usano poi per se stessi o a favore di altri membri del loro gruppo sociale. Lo studio dello sciamanismo celtico è un compito travolgente e affascinante che affronta due tipi di fenomeni, lo sciamanismo e la spiritualità celtica, presenti da millenni in varie parti del mondo. In questo libro, Tom Cowan, profondo conoscitore di entrambe queste tradizioni, mostra al lettore come la loro comprensione possa ancora oggi rivelarsi estremamente utile per la crescita spirituale dell’uomo moderno.
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