Fuori da un evidente destino

Premetto che Faletti non lo conoscevo affatto, sì certo come autore di canzoni, ma non come scrittore. Inizialmente ho sfogliato senza leggere le prime pagine del libro, forse perché scritto con caratteri piccoli, forse per l'impostazione tipografica l'avevo accantonato. Mi dava la sensazione di 'pesante'. Invece no! Non è un giallo come gli altri, non è scritto come altri gialli, alla fine è un romanzo d'AMORE che si cela dietro una storia che abbraccia il presente senza scordare il passato. È l'essenza della vita e della morte, del Dio e degli Dei venerati da antichi sciamani indiani, è la saggezza di un popolo ancestrale, è la conoscenza, la verità così come noi la interpretiamo, basata sulla tecnologia e sulle cose tangibili ma quando non sappiamo spiegare ecco che ci perdiamo ed abbiamo paura dell'ignoto. La guida che ci conduce a vivere una vita in pienezza può essere un amuleto di kokopelli (venerata dal popolo navajos) da portare sempre in un taschino, ma può essere un eroe di guerra o un vecchio nonno o semplicemente un'azione che ti eleva alla posizione di Uomo vero.

L'elemento intrigante del romanzo è dato dall'immissione della tradizione pellerossa "Navajo" e il suo fascino etnico di una civiltà perduta: è un nobile espediente su cui Faletti costruisce un thriller particolare dove il protagonista Jim deve risolvere il mistero di alcune morti insolite, fare i conti con il suo passato così da salvare la sua gente anche se a caro prezzo.

Ho letto questo libro dopo aver letto Io Uccido di Faletti che mi è piaciuto tantissimo. Il libro è ben scritto e la trame è avvincente. Tuttavia l'ho trovato un pò pesante all'inizio per accendersi verso la metà del libro. Senza dubbio è scritto con uno stile avvincente e fluido, la trama è molto interessante ed i dettagli assolutamente ricercati e precisi. Forse più un romanzo che un vero e proprio thriller