Galeotto fu il collier - Andrea Vitali - copertina
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Letteratura: Italia
Galeotto fu il collier
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Descrizione


Lidio Cerevelli è figlio unico di madre vedova. Un bravo ragazzo, finché alla festa organizzata al Circolo della Vela non arriva Helga: bella, disinibita e abbastanza ubriaca. Lirica, la severa madre di Lidio, abile e ricca imprenditrice dell'edilizia, ha vedute molto diverse. Suo figlio deve trovare una moglie "made in Italy", una ragazza come si deve. Magari la nipote del professor Eugeo Cerretti, Eufemia, un ottimo partito con un piccolo difetto: è brutta da far venire il mal di pancia solo a guardarla. Ma forse Lidio ha trovato il modo per uscire dalla trappola e realizzare tutti i suoi sogni: durante un sopralluogo per un lavoro di ristrutturazione, in un muro maestro scova un gruzzolo di monete d'oro, nascosto chissà da chi e chissà quando. Intorno a questo quintetto e al tesoro di Lidio, un travolgente coro di comprimari. A cominciare dalle due donne più belle del paese: Olghina, giovane sposa del potente professor Cerretti, che fa innamorare Avano Degiurati, direttore della Banca del Mandamento; e Anita, la moglie del muratore Campesi, di cui si incapriccia Beppe Canizza, il focoso segretario della locale sezione del Partito. E poi l'Os de Mort, di professione "assistente contrario", cuochi e contrabbandieri, l'astuto prevosto e l'azzimato avvocato... Immancabili, a vigilare e indagare, i carabinieri guidati dal maresciallo Maccadò.

Dettagli

16 novembre 2017
396 p., Brossura
9788811601876

Valutazioni e recensioni

  • Renzo Montagnoli

    Penso che chi si accosta ai libri di Andrea Vitali non lo faccia sperando in un significativo accrescimento culturale, ma solo con la speranza di concedersi una piacevole evasione; a volte, raramente peraltro, accade che i contenuti possano lasciare un po’ il segno ed allora al piacere di trascorrere qualche ora davanti a un libro si unisce anche il compiacimento per aver compreso che qualcosa, non di puerile, è rimasto dentro. Non è di certo questo il caso di Galeotto fu il collier, frivolo e se vogliamo anche un po’ banale, ma, quel che è peggio, a tratti anche tedioso , zoppicante nel ritmo e inutilmente verboso. E pensare che le attese non erano trascurabili, vista la presenza del Maresciallo Maccadò, una garanzia di buoni risultati, e invece… E invece la vicenda di questo tesoro che viene scoperto casualmente, l’uso che vorrebbe farne un imprenditore edile, i maneggi di una madre e di un primario di chirurgia per maritare rispettivamente il figlio e la nipote che è un’autentica befana, tendono a naufragare in una vicenda che si trascina troppo a lungo. Inoltre, per come è stata costruita la trama, non è la solita e riuscita commedia degli equivoci, ma è un tripudio di presenze di cornuti e cornute e di cornificatori e di cornificatrici. Fin per carità, il sesso, quando trattato con ironia, è sovente oggetto di una piacevole lettura, ma qui sembra di assistete a uno di quei film pecorecci proiettati negli anni ‘70, che venivano chiamati commedie all’italiana. Già che c’era Vitali ha voluto aggiungere come ciliegina su una torta non ben riuscita un corollario di scoregge, di puzze, di tormentati dolori di pancia; è vero che lo fa con mano leggera, ma insomma mi è parso che abbia unito un po’ di squallore alla banalità. Non aggiungo altro se non che anche per l’autore bellanese vale il detto che non tutte le ciambelle riescono con il buco.

Conosci l'autore

Foto di Andrea Vitali

Andrea Vitali

1956, Bellano (Lecco)

Dopo aver frequentato «il severissimo liceo Manzoni» di Lecco, Andrea Vitali si laurea in medicina all'Università Statale di Milano ed esercita la professione di medico di base nel suo paese natale. Scrittore molto prolifico, ha esordito nel 1990 con il romanzo breve Il procuratore, ispiratogli dai racconti di suo padre; nel 1996 ha vinto il Premio letterario Piero Chiara con L'ombra di Marinetti, ma il grande successo lo ha ottenuto nel 2003 con Una finestra vistalago (Premio Grinzane 2004). Nel 2006 ha vinto il Premio Bancarella con il romanzo La figlia del Podestà; nel 2009 il Premio Boccaccio e il Premio Hemingway. Tra i numerosi romanzi, ricordiamo: nel 2011 La leggenda del morto contento e Zia Antonia sapeva di menta. Nel 2012 Galeotto fu il collier e Regalo...

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