Gaza, la scorta mediatica. Come la grande stampa ha accompagnato il massacro. E perché me ne sono chiamato fuori - Raffaele Oriani - copertina
Gaza, la scorta mediatica. Come la grande stampa ha accompagnato il massacro. E perché me ne sono chiamato fuori - Raffaele Oriani - copertina
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Letteratura: Italia
Gaza, la scorta mediatica. Come la grande stampa ha accompagnato il massacro. E perché me ne sono chiamato fuori
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Descrizione


Il 7 ottobre 2023, un orrendo massacro sconvolge Israele; da quel giorno, la vendetta israeliana fa strage di palestinesi. I mesi passano, ma l’onda di sangue continua a travolgere case, scuole, ospedali e la vita di civili innocenti. Ma mentre l’opinione pubblica è sempre più atterrita, i grandi organi d’informazione tacciono. Si può essere spettatori al tempo delle stragi? Si può sostenere chi dice di difendersi, quando la difesa diventa sterminio? Raffaele Oriani, storico collaboratore del Venerdì di Repubblica, sceglie di dimettersi per non prendere parte alla “scorta mediatica” che accompagna l’apocalisse di Gaza. La sua scelta, e la lettera con cui l’ha motivata, hanno un’enorme risonanza social: si ha la sensazione che abbiano rotto un muro di omertà. In questo libro, Oriani racconta la sua esperienza e mette nero su bianco le tappe di un prolungato silenzio: la libera stampa era chiamata a denunciare un genocidio. Non l’ha fatto. Perché?

Dettagli

17 maggio 2024
128 p., Brossura
9791259792532

Valutazioni e recensioni

  • Letteratume
    Nel frattempo a Gaza si muore

    La tragedia dei palestinesi di Gaza potrebbe chiamarsi “intanto” o “nel frattempo”, perchè nel panorama giornalistico e mediatico di casa nostra c’è sempre qualcosa di più importante su cui riferire o di cui “geopoliticizzare”. Questa è una delle importanti tesi di Raffaele Oriani e del suo Gaza, la scorta mediatica. Come la grande stampa ha accompagnato il massacro, e perchè me ne sono chiamato fuori, edito da People. Raffaele Oriani parte da un’esperienza personale, ovvero dalla sofferta e meditata decisione di dimettersi dal Venerdì di Repubblica, con cui collaborava da dodici anni, in aperto contrasto con una linea editoriale che non teneva in giusta considerazione l’entità della vendetta israeliana. Povero quel Paese e quel giornalismo che, per parlare di 19mila bambini orfani, deve passare prima da argomenti tutt’altro che pregnanti come Salvini, Sinner, il Covid, l’Ungheria, Sandra Milo, Michele Misseri, il programma tv Avanti popolo, Veronica Lario, Pogba, Piantedosi, scontri di Pisa, test dei giudici, Vannacci o che si affida a “povertà logica di grandi firme che si muovono nel vuoto”. Se nulla giustifica il massacro del 7 ottobre, nulla giustifica lo sterminio dal 7 ottobre e il sistema mediatico sta dunque sottovalutando la portata dello sterminio, dimostrando di non riuscire a intercettare il sentire della gente comune. Fa bene Oriani a ricordarci, con onestà professionale e con prosa lucida e analitica, che qualcuno ci chiederà conto del perchè non abbiamo voluto, saputo o potuto interrompere questo ignobile massacro.

  •  Eleonora
    Consigliatissimo

    Da diversi mesi cercavo di capire le sensazioni contrastanti tra ciò che provavo io di fronte agli attacchi isr4eliani a G4za (visibili dai social) e ciò che i media (sia la stampa che i tg) mi raccontavano. Io provavo e provo tutt’ora ovviamente disgusto, orrore, sgomento e voglia che finisca tutta questa violenza, mentre i media sembravano e sembrano quasi c3nsurare ciò che accade. Questa situazione di confusione, mi creava dubbi e paure…. anche sul mio modo di ragionare. Poi per caso ho scoperto questo libro su Instagram, tramite il profilo social di un inviato speciale e, corsa alla Feltrinelli a comprarlo, me lo sono letta tutto d’un fiato. Anche se tratta argomenti tristi, mi ha aiutata a capire che “non ero e non sono sbagliata” e soprattutto che non sono sola a vedere che “qua non è tutto normale”. Quindi mi sento di consigliare con tutto il mio ❤️ questo libro e grazie Raffaele Oriani per il coraggio e per averlo scritto. Questo libro è relativamente breve, ha un linguaggio schietto e dal taglio giornalistico, è attuale e preciso in ogni minimo dettaglio. Chiunque (con una minima apertura mentale) sarebbe in grado di capirlo. Un appunto alla libreria Feltrinelli: è stato difficilissimo trovare questo libro perché era nel punto più sperduto del negozio… meriterebbe di stare almeno in bella vista nella sezione dedicata agli approfondimenti su G4za.

Conosci l'autore

Foto di Raffaele Oriani

Raffaele Oriani

1966, Trieste

ha vissuto a Monaco, a Roma e a Berlino, in una vita precedente si occupava di letteratura tedesca (traduzioni da Freud, Canetti, Heiner Müller), poi ha lavorato al mensile «Reset» e da cinque anni è giornalista di «Io donna», il femminile del «Corriere della Sera» per cui scrive di storie non sempre a lieto fine dall’Italia e dall’estero. È autore di Pompei. Scene da un patrimonio (I libri di Reset, 1998), un’inchiesta sulla malagestione del più prezioso bene culturale italiano, e di A Nord. Volti e storie dal tetto d’Europa (Editori Riuniti, 2000), un reportage sulla memoria e il futuro del mar Baltico, ma soprattutto un viaggio che rifarebbe domani. Del 2009 il libro scritto con Riccardo Staglianò...

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