Gioco e trascendenza. Dal divertimento alla relazione teologica
Homo ludens: è questo un tema ormai ben consolidato; ma qual è il valore ontologico della gratuità ludica? Nell'ambito delle tradizioni religiose si continua a pensare l'inizio e la fine della storia anche attraverso il gioco; tuttavia, sul motivo che rende quest'ultimo una risorsa per il dire teologico poco è stato detto. La spensieratezza del gioco non è negazione di fecondità speculativa: la gratuità ludica apre a temi quali la speranza e l'infanzia, il lavoro e la persona, la mimesis e la danza, il dono ed il Bene originario. Certo, il male compromette il gioco, ma proprio ciò accresce l'attesa d'abitare in un mondo in cui persino "i bambini giocheranno sulla buca dell'aspide" (Is. 11,8).
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Anno edizione:2005
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