"Il Giuseppe" fa parte di un polittico di quattro romanzi d'argomento biblico (insieme con la "Susanna", "Il Sansone" e "La Bersabee") che Ferrante Pallavicino scrisse tra il 1636 e il 1639 da "historiógrafo sacro". Si tratta, però, di un filone di narrativa devota che, lungi dall'avere un intento edificatorio, adottava la materia biblica come palinsesto per ragionare attorno a tematiche d'indole etica o politica. "I soggetti sacri s'abbracciano per trarne occasione di discorrere e osservar insegnamenti o morali o politici, non per descriverli", sosteneva l'autore nella "Susanna", riservandosi esplicitamente il diritto di far scorrere in una dimensione autonoma rispetto alla pura narrazione sacra riflessioni di altra natura. Una visione che consente di assumere i punti chiave della vicenda del Giuseppe per illustrare alcune delle nozioni più importanti in ambito di filosofia del diritto d'epoca premoderna: pertanto, ragionare attorno alla capacità di governo del figlio di Giacobbe significa anche esprimere un giudizio impietoso sul decadimento della dimensione politica.
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Anno edizione:2015
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