Il giudizio è decisamente buono, è un romanzo d’amore con importanti riferimenti storici sull’ ultima fase della seconda guerra mondiale. L’intreccio e’ originale e, specialmente nella seconda parte, avvincente, se ne potrebbe trarre un buon film che sarebbe molto meglio di molti tristissimi che vediamo nelle sale e alla tv. Ci sono alcune sbavature sui riferimenti storico/bellici ma so che la dottoressa Pavesi ci tiene all’esattezza storica e non me ne vorrà per questa osservazione. Altro pregio del libro è che si legge scorrevolmente, io che sono un lettore faticoso e facile alla deconcentrazione l’ ho letto in tre giorni e credo di averne colto ogni parte. “Il grammofono inglese e la cornacchia” è pertanto una lettura da consigliare.
