Il gran contagio di Verona - Francesco Pona - copertina
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Letteratura: Italia
Il gran contagio di Verona
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Descrizione


Il gran Contagio di Verona nel Milleseicento, e trenta venne pubblicato da Francesco Pona (1595-1655), medico e scrittore, nell'ottobre 1631. È una delle primissime documentazioni della peste che Manzoni, probabilmente riprendendone alcuni spunti, narra per Milano ne I Promessi sposi. Il libro presenta una cronaca della diffusione del morbo, nella città e nel territorio, e dei tentativi per arginarlo. Le autorità intervengono tempestivamente: isolano i contagiati nel capiente lazzaretto, chiudono le porte della città in entrata e in uscita; segnano le case e bruciano il materiale infetto; sospendono le occasioni di ritrovo pubblico, compresi i funerali; rimuovono i cadaveri; curano l'igiene; puniscono chi non rispetta le regole; documentano, in registri pervenuti fino a noi, i nomi dei deceduti. Durantee dopo il morbo dispongono provvedimenti economici d'urgenza. Ciononostante Verona perde tre quinti dei suoi 53.000 abitanti: riuscirà a recuperare altrettanta popolazione solo dopo più di due secoli. Per facilitarne la lettura, il testo è riproposto con caratteri d'oggi e introdotto e annotato da Mario Gecchele. Il lettore supera così agevolmente la difficoltà del primo impatto.

Dettagli

17 settembre 2020
168 p., ill. , Brossura
9788897243359

Conosci l'autore

Foto di Francesco Pona

Francesco Pona

(Verona 1595-1655) scrittore italiano. Fu membro dell’Accademia degli Incogniti con il nome di Eureta Misoscolo. Traduttore di Ovidio, autore di trattati scientifici, di commedie (Parthenio, 1627), tragedie (Il Christo passo, 1629; Cleopatra, 1635) e romanzi (La Messalina, 1627; L’Ormondo, 1635), si rivelò prosatore originale in due bizzarre opere d’impianto tipicamente barocco: La lucerna (1625) e L’antilucerna (1648). Nella prima immagina che un’anima, dopo mirabolanti trasmigrazioni e metamorfosi, si sia incarnata in una lucerna e gli racconti una serie di episodi storici, per lo più licenziosi e tragici, dal suicidio di Cleopatra all’assassinio di Enrico IV. Nella seconda, obbedendo a violente critiche religiose, fa sfilare pie immagini e pentite meretrici al posto delle cortigiane, delle...

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