The Grinding Wheel

“The Grinding Wheel”, diciottesimo album in studio degli Overkill, porta la magia del thrash metal al suo più alto livello, con i cinque musicisti protagonisti di un’esecuzione impeccabile. “Siamo una band da molto, moltissimo tempo e questo ci da la libertà di vivere ascoltando e suonando la musica che vogliamo”, spiega il cantante Bobby “Blitz” Ellsworth. “L’idea di essere presenti da oltre tre decadi è un’ulteriore spinta a continuare a scrivere”. Forte dell’inconfondibili groove, altro elemento significativo del suono della band, “The Grinding Wheel” si presenta come un album dai ritmi serrati, elemento fondamentale di gran parte dei nuovi brani, come dimostra “Our Finest Hour”. Allo stesso modo, le due chitarre fanno ancora una volta la differenza, portando la classica definizione di band a cinque elementi verso un nuovo traguardo. “Questa è la forza della band”. continua Blitz. “Dave è il signore indiscusso delle chitarre in questa band. È un ottimo compositore. Quel tipo di persona che dal suono più banale è in grado di creare un riff pazzesco. Ha una nuova idea ogni minuto e non possiamo che essergli grati per questo. Lui ha le chiavi del regno. Poi arriva il turno di Derek, più ponderato ma in grado di trasformare una canzone in un attimo. A volte le carte in tavola cambiano e siamo io, D.D. o Dave a tirare le fila. Ma, indipendentemente da questo, alla fine del giorno, guardando il tutto da una prospettiva pulita, ci rendiamo conto che a fare la differenza sono le finiture di Derek”. E Ron? “È un grande batterista”, aggiunge D.D. Verni. “Lavoro con lui da un po’ di dischi ormai, questo è il nostro quinto album insieme e a questo punto ci capiamo alla perfezione. Stare con lui in studio è un piacere perché è sempre sul pezzo e ti puoi fidare ciecamente del suo lavoro”. D.D. spiega il motivo per cui gli Overkill possono ancora oggi essere al top anche dopo 18 album. “Ho uno studio e ci trascorro moltissimo tempo, abbiamo fatto tantissime cose insieme qui. Abbiamo raggiunto un rapporto di complicità davvero invidiabile, ognuno conosce il proprio ruolo e lo padroneggia alla perfezione. Ognuno porta qualcosa di sé e contribuisce in maniera indispensabile al risultato finale. Penso sia anche per questo che i nostri album continuiamo a migliorare”. Chiude il cerchio la fedele e nutrita fan base mondiale, senza la quale nulla di questo sarebbe stato possibile.