Guardaroba
Bauli di famiglia, vecchi armadi, cesti di vestiti, ognuno dei quali è custode di ricordi, del susseguirsi delle mode e delle stagioni
«Jane Sautière riesce nell’impresa sorprendente di dare vita agli abiti, alle scarpe, alle sciarpe, alle calze, ai cappelli, a tutti i tessuti di cui siamo stati avvolti, dal primo giorno fino all’ultimo.» – Andrea Marcolongo, TTL
Vestiti odiati, amati, usurati o più semplicemente passati di moda che come una seconda pelle ci appartengono e ci definiscono, che sopravvivranno al nostro corpo, continuando a raccontare la nostra vita anche dopo di noi. Crêpe de Chine e taffetà cangiante, colori sgargianti o sobri, tra la trama e l'ordito si depositano scampoli di una storia, personale e collettiva, che raccontano i momenti che più ci hanno segnato: i primi amori, l'impegno politico, i viaggi. Con un'ironia arguta e una profonda sensibilità cosmopolita Jane Sautière apre le ante del suo guardaroba per regalarci un memoir raffinato e ripercorrere le tappe di una vita in bilico tra Occidente e Oriente, dove convivono i ricordi lontani di una fattoria bretone, l'infanzia - a piedi nudi - in Iran, lo spaesamento e la spensieratezza della giovinezza in Cambogia, il fascino fugace di un vestito rosso per le strade di Parigi.
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Anno edizione:2018
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