Non potrei mai dire che questo libro sia brutto anzi e molto bello,ma Rispetto al primo libro manca di passione.David non sembra neanche un vero vampiro, troppo umano, debole di fronte alle difficoltà e soprattutto incapace di difendere quello che sarà il suo grande amore...Dov'è finito il malvagio ed affascinante demone nascosto in lui?!!!...
La guerra dei vampiri. Potere del sangue
Tossicodipendente, sotto la minaccia di un ricatto, Kathleen arriva a Manchester dall'America, con un compito preciso: eliminare il non-morto David, un vampiro. Per lei, soprannominata "Zero" per la sua vita insignificante segnata dall'eroina, è un insolito lavoro. Dovrà piegarsi però alla potenza di David, che la costringe a obbedire ai suoi ordini e a rivelare il nome del mandante. Determinato e inamovibile, il vampiro nega a Kathleen l'eroina, finché non ottiene ciò che desidera e oltre, fino a condurla, attraverso le sofferenze dell'astinenza, a una dolorosa ma necessaria disintossicazione. Tra la donna e il vampiro si accende una passione violenta e audace, mentre la minaccia che incombe su David si manifesta come uno scontro epocale tra vampiri, una vera e propria guerra letale...
Venditore:
Immagini:

-
Autore:
-
Traduttore:
-
Editore:
-
Collana:
-
Anno edizione:2007
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
-
bruna esposito Esposito 30 marzo 2010
-
La Guerra dei Vampiri - Nancy Kilpatrick Nota preliminare per parlare adeguatamente di questo libro è che "La guerra dei Vampiri" è il secondo volume di un ciclo chiamato "Il potere del sangue" e che si comporrà di 4 volumi. Il primo è intitolato in Inglese "Child of the Night",tradotto in Italiano con un pessimo "La notte dei Vampiri" che, oltre a non essere una traduzione letterale, oltre a non rispecchiare minimamente la trama, da un tono veramete scontato e commerciale alla prima storia che, a dire il vero, ho trovato molto interessante. Per quanto riguarda la copertina, anch'essa, come è tradizione della Newton Compton per quanto riguarda questo ciclo di romanzi, non corrisponde minimamente alla trama, anche se devo ammettere che svolge il suo compito, proponendo un ottimo impatto visivo. Detto questo, entriamo nel vivo della questione. I protagonisti sono Kathleen, una giovane eroinomane che tutti chiamano Zero, e - come da standard della narrativa contemporanea incentrata su questo genere - David, un Vampiro. Scrivo questo con una vena nemmeno troppo sottilmente polemica, dal momento che TUTTi i 4 romanzi sui vampri che ho letto finora prevedono che il Vampiro sia un maschio e la protagonista una femmina umana. E' uno schema che onestamente comincia a diventare stantio per quanto mi riguarda, ma la mia lucidità mi ha portato a considerare che questi romanzi sono essenzialmente rivolti ad un pubblico femminile, e quindi è normale che si tenti di alimentarne le fantasie delle lettrici permettendo loro di immedesimarsi nelle varie protagoniste e di lasciarsi sedurre dal bel tenebroso di turno. Non intendo sorvolare nemmeno su un piccolo particolare che sfiora il ridicolo. In questo libro il Vampiro sente il battito del proprio cuore, percepisce l'accelerazione del proprio respiro come un essere umano perfettamente normale. Mi limito a dire che questa scelta narrativa è a dir poco opinabile. Ammetto qualsiasi tipo di innovazione, ma non si può scardinare così il principio base della concezione di un non morto. Detto ciò, passiamo alla trama. La ricopio dalle recensioni trovate su internet: Tossicodipendente, sotto la minaccia di un ricatto, Kathleen arriva a Manchester dall'America, con un compito preciso: eliminare il non-morto David, un vampiro. Per lei, soprannominata "Zero" per la sua vita insignificante segnata dall'eroina, è un insolito lavoro. Dovrà piegarsi però alla potenza di David, che la costringe a obbedire ai suoi ordini e a rivelare il nome del mandante. Determinato e inamovibile, il vampiro nega a Kathleen l'eroina, finché non ottiene ciò che desidera e oltre, fino a condurla, attraverso le sofferenze dell'astinenza, a una dolorosa ma necessaria disintossicazione. Tra la donna e il vampiro si accende una passione violenta e audace, mentre la minaccia che incombe su David si manifesta come uno scontro epocale tra vampiri, una vera e propria guerra letale... Mi sento in dovere di dire che l'idea non mi era dispiaciuta, e che mi sembrava che questo libro promettesse bene. Ma sono rimasta alquanto delusa. Cominciamo con lo stile della scrittura: in più di un luogo dela rete è stato definito "stringato", e una ragazza addirittura commentava sarcasticamente che aveva più di una volta dovuto tornare indietro di una pagina per controllare di non averne saltata qualcuna, per poi constatare che i buchi temporali o narrativi erano volontà di chi scriveva e non una sbadataggine di chi leggeva. Fortunatamente io non ho avuto problemi simili, ma lo stile è VERAMENTE stringato, probabilmente troppo, cosa che non ho riscontrato nel primo libro. In questo romanzo i personaggi non sono descritti abbastanza accuratamente per affezionarcisi. Lui è un poeta, un animo sensibile, cita Byron a memoria per tutto il libro, si carica del dolore ontologico del mondo e degli uomini. Sarebbe stato un uomo noioso, finisce con l'essere un vampiro deprimente. La ragazza, Kathleen, è una povera, sfortunata creatura, nella vita ha subito tutti i traumi concepibili: violentata dal padre per buona parte della sua adolescenza rimane incinta e gli partorisce un figlio che lei cresce considerandolo suo fratello minore. Il bambino muore in un incidente stradale, ma lei attua l'ultimo livello del meccanismo di rimozione che l'aveva portata a credere che Bobby fosse davvero suo fratello: per un primo periodo crede sia ancora vivo e si comporta di conseguenza, in seguito crederà che lo abbiano rapito. Il suo rapporto con David è come ci si può aspettare sempre burrascoso, dal momento che è minato alla radice dalla sua forte dipendenza dall'eroina, da cui lui tenta in tutti i modi di liberarla, anche ricorrendo a metodi estremi come legarla al letto. Kathleen tuttavia riuscirà a salvare David dalla sua mortale nemica e con una fuga rocambolesca lo porterà in salvo, rifugiandosi da Andrè e Carol (i protagonisti del primo romanzo) curandogli nel frattempo le gravissime ferite causate dalla luce diretta del Sole. Questo personaggio non è tratteggiato con la maestria che sarebbe stata necessaria per rendere credibile una psiche così complessa.... a volte sembra una bambola nelle mani dell'autrice,,. senza che abbia, ad esempio, reazioni prevedibili, date dalla conoscenza che il lettore ad un certo punto dovrebbe avere del personaggio. Invece, non siriesce mai a prevedere ocsa farà, quando crollerà, quando sosterrà la situazione. E non riesco a definire questo un merito dell'autrice, mi sembra piuttosto che abbia affastellato su Kathleen una serie sconclusionata di reazioni funzionali al solo proseguimento della trama. Per quanto concerne gli antagonisti invece, è stato alquanto divertente scoprire palesi ispirazioni al gioco di ruolo "Vampires - The Masquerade": il Sacerdote dei Serpenti, anche seè un umano e non un vampiro, è inequivocabilmente modellato sui parametri di ricchezza,decadenza e perversione che nel goco definiscono il clan dei Setiti (per non parlare del riferimento ai serpenti). Ariel è l'antagonista per eccellenza, la mente malvagia e perversa a capo di tutti i macchinamenti che hanno travolto la vita di Kathleen e di David. Anche lei è palesemente una Toreador, o una Daeva (se facciamo riferimento alla seconda edizione di Vampires, "the requiem"), ma questo onestamente in lei non svilisce la caratterizzazione del personaggio, che è davvero l'incarnazione della lussuria, della perversione e della capacità di affascinare e manipolare chi le sta intorno. L'unico personaggio memorabile dell'intero libro, a mio avviso. Traendo le conclusioni: un libro che si legge velocenemnte, TROPPO VELOCEMENTE. La trama è alquanto confusionaria e nonostante si faccia di tutto per creare colpi di scena, non sempre ci si riesce. Si paventava molto sesso, ma onestamente non ce ne è chissà quanto. L'unica scena davvero molto cruda è quella che avviene ai danni di Zero dopo che è stata catturata da Ariel,che la consegna nelle mani dei suoi scagnozzi. Per il resto, quando Kathy e David fanno l'amore, si avvicendano descrizioni frettolose e poco sentite, che ti lasciano la sensazione che si poteva rendere molto meglio l'idea.
-
GIOVANNA CARSUGHI 12 luglio 2008
“Near Death” è il titolo originale di questo secondo libro della serie “Power Of Blood” (comprensiva, in tutto, di 4 libri: 1.“Child Of The Night”- tradotto in it. col titolo “La Notte Dei Vampiri”; 3. “Reborn”; 4. “Bloodlover”). Protagonista è David (l’amico di André che Carol aveva visto ritratto in alcune foto), romantico e tormentato poeta che sarà sradicato dal suo esilio volontario grazie all’amore. Crudo in alcune parti, toccante in altre, è un romanzo che fa sognare (soprattutto le donne). Rispetto al precedente, l’ho però trovato leggermente più scontato e prolisso.
Le schede prodotto sono aggiornate in conformità al Regolamento UE 988/2023. Laddove ci fossero taluni dati non disponibili per ragioni indipendenti da Feltrinelli, vi informiamo che stiamo compiendo ogni ragionevole sforzo per inserirli. Vi invitiamo a controllare periodicamente il sito www.lafeltrinelli.it per eventuali novità e aggiornamenti.
Per le vendite di prodotti da terze parti, ciascun venditore si assume la piena e diretta responsabilità per la commercializzazione del prodotto e per la sua conformità al Regolamento UE 988/2023, nonché alle normative nazionali ed europee vigenti.
Per informazioni sulla sicurezza dei prodotti, contattare productsafety@feltrinelli.it