Un grande libro scritto da una grande donna. Le potenze occidentali stanno riuscendo nel loro intento: scatenare la guerra tra poveri, convincere il poveraccio italiano che la causa dei suoi mali sia chi sta peggio di lui, magari il poveraccio africano che dopo anni in Libia (in condizioni che non si possono definire altrimenti se non "schiavitù") riesce a imbarcarsi e a sfidare il mare per approdare finalmente a quella che potrebbe essere la sua "terra promessa". Ma siamo sicuri che sia proprio così? Siamo sicuri che siano i migranti la causa dei problemi dell'Italia? E, soprattutto, abbiamo idea dell'impatto che le nostre azioni e le decisioni dei nostri governanti hanno avuto e hanno tuttora nei paesi da cui provengono i migranti? Una lettura che fa riflettere.
La guerra tra noi
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Dalla lunga estate del G8 di Genova e delle Torri gemelle sono passati oltre quindici anni di guerra. Davvero siamo più sicuri adesso? Cecilia Strada cerca le risposte nelle storie che lei stessa ha vissuto in prima in persona.
“Sul molo c’è un uomo in pantaloni scuri, panciotto e cravattino. Ci corre incontro sorridendo. È molto orgoglioso del suo completo elegante. Ha tre anni, forse quattro.”
Prima di sbarcare, in Sicilia, insieme ad altre trecento persone, si è cambiato d’abito. Lo fanno in tanti, racconta Cecilia Strada: si mettono il vestito buono “per presentarsi nel modo migliore alla fine del viaggio, al Paese che li accoglie.” Facce come questa l’autrice però le ha già incontrate “a casa loro”, in Afghanistan, in Sudan, in Iraq; ha visto troppe ferite per non immaginare il peggio dietro gli occhi persi nel vuoto di donne e uomini sopravvissuti a malapena sulle navi di soccorso. Tutta l’informazione parla di emergenza migranti, ma a che serve dare la colpa del nostro impoverimento a chi fugge dalle bombe o dalla miseria? Dalla lunga estate del G8 di Genova e delle Torri gemelle sono passati oltre quindici anni di guerra. Oggi guardiamo a Parigi, a Londra, a Barcellona, e siamo tutti più terrorizzati, nonostante l’impegno e i soldi investiti per la nostra sicurezza. Che cosa è andato storto? Cecilia Strada cerca le risposte nelle storie che lei stessa ha vissuto in prima in persona. Ne uccide più la guerra o la corruzione, in Afghanistan come in Italia? Che cosa collega le nostre tasse a un vigile urbano in Afghanistan che viene ricoverato sette volte per ferite da arma da fuoco? Chi ci guadagna a testare nuove armi in terra sarda e quanto invece costa ai cittadini che pagano il conto in salute? Infine, cos’è la sicurezza che desideriamo tutti, italiani e iracheni? La si potrà ottenere con altra guerra? Ed è ragionevole immaginare che il sistema della guerra possa essere mutato proprio da coloro che ne traggono vantaggio?
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Anno edizione:2017
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Elena Canu 05 dicembre 2017
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