Con l'uscita del loro settimo e ultimo album in studio, "The Holographic Principle", gli Epica si dimostrano evolutivi riguardo al proprio sound. Come pure la scelta della tracklist orientata in stile concept, dalla intro breve e diretta quanto serve al suo fine, quella di lanciare l'ascoltatore sulla rampa di "Edge of the blade" che suona egregiamente. "A phantasmatic parade" è un marker dell'album, dalle liriche in linea con le parti melodiche. Cori epici stacchi taglienti del chitarrista Mark Jansen durante il brano. "Universal Death Squad", intricato e accattivante, si alterna in atmosferici cambi di linee melodiche e ritmiche; mentre la struttura in sottofondo riempie il groove, immergendosi sempre più in complesse formule. Si impatta quasi subito da una pienezza delle liriche, (forse dal fatto che i testi sono più lunghi del solito), ma la bellezza vocale di Simone Simons, può far soprassedere su questo. "Beyond the Matrix" ricco di cori fra i migliori dell'album, spicca per contrasto linea vocale e fraseggio ritmico di basso. "Once upon a Nightmare" bella ballad piano a due voci che resta dentro risuonando in testa per le melodie raffinate. "Ascension-Dream State Armagheddon", la più symphonic metal; lugubre nella voce e introdotta da un piano che ben si amalgama; fino ad accendersi nella grinta e nel colore del fluido metallo di chitarre d'accaio e lame ritmiche in tipico stile Epica. "Dancing in a Hurricane", azzecca magnificamente la linea ritmica dietro ai tamburi; ipnotica arabeggiante, ammalia con sinuose liriche di Simone.
