Leggenda vuole che questo romanzo abbia richiesto una gestazione ventennale. 'Horcynus Orca' uscì nel 1975 e costituì in caso unico (ricordo ancora la copia che mio padre - mondadoriano di ferro - stringeva in mano) anche perché - all'epoca - il marketing editoriale non era (ancora) solito trattare i libri come fossero saponette e gli scrittori non facevano il tour delle trasmissioni televisive a 'far marchette', con la complicità di conduttori compiacenti. Ciò detto, il romanzo di D'Arrigo è un 'libro-mondo' da affrontare armati di coraggio e pazienza, un volume che - per trama, mole e linguaggio - richiede lettori smaliziati, rodati ad una lettura lenta, partecipata, devota. Costruita come un 'omaggio verista' all'Odissea, la trama (siamo nel 1943) racconta del ritorno a casa di Andrea Cambria, marinaio siciliano. Il viaggio - pochi giorni di calendario, ma apparentemente eterno su pagina - è caratterizzato dalla presenza costante delle 'fere', (cetacei assimilati a delfini, fantasmi del mondo di sotto, veri semi-dei vendicativi e famelici, che segnano di mala fortuna la vita di marinai e pescatori) e del loro corrispettivo umano: le 'femminote' (donne streghe, matriarche per vocazione e necessità, sessualmente voraci). Va da sé che il viaggio è mare e vento, sale e ombre e sale ancora, fino a maturare sé stessi alla morte, con l'apparire della fera definitiva che sale dagli abissi, l'Orcaferone, destinata anch'essa ad essere divorata e perire. Scritto in una lingua selvaggia e ruvida (un italo-siciliano costellato di termini inventati) il libro di D'Arrigo è un dono prezioso da fare in primo luogo a se stessi.
"'Horcynus Orca' è un mitico e epico poema della metamorfosi. La concezione del mondo come metamorfosi affonda le sue radici nella religiosità mediterranea... Per questo D'Arrigo ha potuto creare un epos moderno, riprendendo, come Joyce nell'Ulisse, un tema mitico: perché in un'età in cui il mito dominante è quello di dissolvere i miti arcaici, solo la tragedia incommensurabile della loro perdita può essere il tema della tragedia." (Giuseppe Pontiggia)
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Informazioni:
''BUR. Biblioteca Universale Rizzoli - Contemporanea'' - Brossura editoriale di 1242 pagine. Introduzione di Walter Pedullà. Copia eccellente, mai letta -- '' 'Horcynus Orca' è un mitico e epico poema della metamorfosi. La concezione del mondo come metamorfosi affonda le sue radici nella religiosità mediterranea... Per questo D'Arrigo ha potuto creare un epos moderno, riprendendo, come Joyce nell'Ulisse, un tema mitico: perché in un'età in cui il mito dominante è quello di dissolvere i miti arcaici, solo la tragedia incommensurabile della loro perdita può essere il tema della tragedia.'' (Giuseppe Pontiggia).
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Anno edizione:2017
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Formato:Tascabile
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Eclipse 07 giugno 2023Orca, delfino, fera
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