Atmosfere rarefatte, una prevalenza di chiaroscuri, poche luci e molte ombre in questa raccolta di poesie di Charles Simic, serbo-americano classe 1938, pubblicata nel 1992. Il suo stile asciutto e minimalista accompagna il lettore in brevissimi flussi di coscienza quotidiana, a contatto diretto con ricordi, proiezioni, fantasie strettamente legati alla banalità della vita di tutti i giorni. L'insonnia guida la sua penna e ci porta a scoprire un mondo fatto di allucinazioni, talvolta lievi e buffe, più spesso malinconiche e in qualche caso perfino tragiche. 190 pagine con traduzione dall'inglese a fronte e una nota finale di Andrea Molesini.
Hotel Insonnia
Charles Simic, ironico, sfrontato, guizzante e tenero poeta, ama particolarmente la lirica breve. L'insonnia è la sua malattia. Il suo sguardo, attratto dalle zone di confine, si posa spesso su una regione sospesa tra il sonno e la veglia, la fantasticheria e la contemplazione in cui il lettore si trova, in un primo momento, spaesato. Le sue parole ricreano fotogrammi dall'inquadratura decentrata, ritraggono dettagli della realtà per mostrarne l'elemento alieno che vi è inglobato. Un elemento che vive a nostra insaputa e sotto i nostri stessi occhi.
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Anno edizione:2002
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