Iettavuci

Progetto d’esordio dell’ennese Francesca INCUDINE scritto e cantato in lingua siciliana. Iettavuci denota l’urgenza di una comunicazione, ma anche far affiorare le proprie parole dal rumore di fondo, raccontare una storia diversa dalle altre e così Francesca racconta il suo universo femminile delicato e sognante. Con i brani Iettavuci e Caminu sula la cantautrice ennese si è aggiudicata ben quattro riconoscimenti al Premio Parodi: premio della critica, premio per il miglior testo, premio per la miglior musica e premio dei bambini, un poker di corone conquistate per l’originalità, la freschezza degli arrangiamenti, la musicalità e la presenza scenica. Le sue sono storie delicate, sospese, sguardi sull’anima di una giovane donna che osserva e che si osserva alla luce dei cambiamenti, delle paure, delle speranze che vive e attraverso luoghi e paesaggi richiamati da una scrittura immediata e visionaria. Sullo scenario delle 13 canzoni inedite, di cui Francesca è autrice, fanno la loro comparsa la sensualità di Disiu d’amuri, gli indugi amorosi di Cori stunatu, la tenerezza di Ninnananna in re (riscrittura siciliana del celebre brano di Bianca d’Aponte), le nuove consapevolezze di Curri, la voglia di riscatto di Iettavuci , unite alla denuncia sociale di Mi metto o suli (brano contro la violenza sulle donne), passando alla giocosità di Posidonia, all’amarcord Caminu sula, e ritrovando una forte impronta di femminilità in Sula (in duetto con la voce catanese Rita Botto), e ancora nel ricercato Luna, nei mini-racconti onirici di Intermezzo I e Intermezzo II, e nella continua ricerca di se stessa e dell’amore in Nta sta notti. Musica e parole attingono a forme musicali nuove che mai smettono di dialogare con la tradizione. Accanto alle chitarre classiche, al clarinetto, al pianoforte, convivono infatti tamburi a cornice, percussioni, fisarmoniche e zampogne.