Una delle voci più significative del blues del delta del Mississippi, Robert Johnson, fu trovato morto in una stanza d'albergo nel dicembre del 1937: questo album è un tributo alla sua memoria. Registrato nel 1973 e splendidamente remasterizzato per la ristampa, "In Memory of Robert Johnson", rivela la musica di un artista leggendario, la cui vita è tuttora avvolta nel mistero. Si diceva che lo straordinario musicista aveva fatto un patto con il diavolo per riuscire a suonare con tale forza espressiva: la sua "Terraplane Blues" riuscì quasi a diventare una hit, nonostante il ristretto mercato, esclusivamente razziale, di quei tempi, La sua vita difficile finì nel 1937 in circostanze violente, ma la sua musica è immortale: nel periodo d'oro del revival blues degli anni '60 e '70, le sue canzoni sono risorte grazie all'interpretazione di giganti come Rolling Stones, Cream o Captain Beefheart. Il cantante, chitarrista blues ed armonicista inglese Paul Williams, ebbe modo di ascoltare alcune delle incisioni originali di Robert Johnson pubblicate alla fine degli anni '60, restandone profondamente impressionato: ne fu talmente colpito da riunire alcuni dei principali musicisti della scena blues inglese nei Trident Studios di Londra. Le registrazioni che risultarono da quel felice incontro riuscirono a catturare il vero spirito dello stile di Robert Johnson. Nell'album "In Memory of Robert Johnson" Paul Williams e Jon Mark, chitarrista e produttore del disco, sono accompagnati dalla steel-guitar di Glenn Campbell, dal piano di Bob Hall, dai bassisti Keith Ellis e Pat Donaldson, dalla chitarra solista di Eddie Yarlett e dai chitarristi Alun Davies e Spencer Davis. Un album storico davvero necessario per i veri amanti del blues.
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