Un libro di poesia senza dubbio ricercato e curato, che denota buona musicalità, una qualche conoscenza della ritmicità del verso libero, ma dal quale non emerge la fisionomia di un versificare illuminato da intuizioni originali. Nel complesso al buon uso della lingua non sempre corrisponde una poesia entusiasmante, pur apprezzando l'impegno e l'accuratezza.
L' inafferrabile presente
"Achille Massimiliano Chiappetti adotta le migliori lenti, quelle di Eschilo, di Sofocle, di Euripide, attraverso cui osservare e giudicare il senso etico e il grado di moralità di questa società. Tutte le sezioni della sua terza, ponderosa raccolta, propongono, perciò, con consapevolezza dei propri mezzi linguistico-espressivi, un impianto poetico di sguardo fermo sul male, sul dolore, sulla morte; ma anche di pietà profonda sulla condizione dell'uomo di questo tempo, non disgiunta dalla coscienza dello splendore della vita e della speranza, richiamando così i poeti a riassumere il ruolo che dovrebbero svolgere. Chiappetti si è tenuto estraneo ai fuochi pirotecnici dannunziani, al pastello dei crepuscolari, alle tentazioni fono-simboliche care al "fanciullino" pascoliano, come alla religione assoluta della poetica della parola, fiorita sui tavolini fiorentini alle Giubbe Rosse, tra gli ermetici entre deux guerres, stabilendo un contatto d'atmosfera non già linguistica, con il mito negativo della "città moderna come deserto o bordello" di Sbarbaro, a sua volta influenzato da Baudelaire e dalla cultura poetica francese, ancorché fittamente coniugata con Leopardi. Tuttavia, mentre Montale ci avvertiva che nell'opera sbarbariana (Trucioli, in particolare) 'tira un vento di malattia; ma calma, quasi sorridente, quasi compiaciuta di sé', in Chiappetti la parola chiave è kairos, ovvero il tempo favorevole, nel quale ogni cambiamento è possibile..." (Dalla presentazione di Gino Rago)
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Anno edizione:2013
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Marcella d.s. 05 aprile 2022
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Alessandra Paquet 16 aprile 2014
E' un libro che riporta la poesia alla sua naturale funzione di esprimere sentimenti universali e di essere capita da tutti e nel contempo usando il linguaggio comune. E' una poesia a versi liberi che ha pero' un ritmo musicale di stampo francese e di estrema modernità'.
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