Poco da dire: Zeri andava dritto al punto delle sue critiche, mai ci girava attorno
L' inchiostro variopinto. Cronache e commenti dai falsi Modigliani al falso Guidoriccio
A partire dal titolo, questo libro annuncia subito il carattere multiforme dei saggi che lo compongono, accentuando semmai, con quel variopinto rivelatore, la vivacità di un "quasi diario" ricco di stimoli e di sorprese. Fervore, vis polemica, ironia e piacere narrativo caratterizzano anche questa silloge di elzeviri, i quali, oltre e più che testimoniare degli interessi polivalenti dell'autore, rispondono a un suo bisogno profondo: quello di puntare la propria attenzione su questioni attuali, più quotidiane, più connesse ai fatti della vita. E lì, sempre da par suo ma con altro afflato, accettare, o meglio provocare, cercare lo scontro con quella - impossibile non richiamare alla memoria l'immagine evocata da Fruttero e Lucentini all'uscita di "Mai di traverso" - "macina di incompetenza, ignoranza, demagogia, malafede, cinismo, bestiale insensibilità, che continua tranquillamente a stritolare il nostro patrimonio artistico e ambientale". Oppure dire la sua su fatti clamorosi che hanno messo a soqquadro l'Italia, come l'affaire Modigliani o il "caso" Guidoriccio, non esitando a ridicolizzare provincialismi o spirito di consorteria. Oppure ancora, svestendo l'abito del polemista, abbandonarsi all'estro narrativo e descriverci incredibili personaggi, trovare il bandolo della matassa di complicate vicende, regalarci un racconto mantenendo sempre intatti l'eleganza e il vigore espressivo.
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Autore:
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Edizione:3
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Anno edizione:2008
Recensioni pubblicate senza verifica sull'acquisto del prodotto.
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Sed 01 gennaio 2025Un genio caustico
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MASSIMO CASTELLI 17 ottobre 2008
Quest'anno ricorre il decimo anniversario dalla morte di Federico Zeri, quale migliore occasione per rileggere questi suoi interventi riguardo il mondo dell'arte. Ma attenzione,chi lo ha conosciuto, anche solo sui giornali o in televisione, rischia qualche lacrima....sì perchè Federico ci manca moltissimo, rimane insostituibile non solo come storico dell'arte ma anche come spiritosissimo essere umano, tutte le volte ci si chiede come lui avrebbe commentato questo o quel fatto. Come sempre leggendolo ci torna alla memoria la sua voce "romana" tanto piacevole, la voce che spesso ci avvicinava all'arte con una semplicità mista a una colta verve impareggiabile. Dunque non perdetevi questo libro, sopratutto se non conoscete ancora il grandissimo Federico Zeri.
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