Inés dell'anima mia - Isabel Allende - copertina
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Letteratura: Cile
Inés dell'anima mia
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Descrizione


La storia vera ma dimenticata di un'eroina improbabile, che contribuì alla fondazione del Cile.

«Alla fine, si possiede solo ciò che si è dato.»

Inés Suárez nasce all'inizio del Cinquecento a Plasencia, piccolo paese spagnolo dell'Estremadura, figlia di un moderno artigiano. Dotata di un forte temperamento che male si addice alla condizione femminile sottomessa all'autorità del clero e del maschio, Inés sposa, contro la volontà della famiglia, Juan de Málaga, che presto la abbandona per cercare fortuna nel Nuovo Mondo. La giovane non si dà per vinta e, con i soldi guadagnati ricamando e cucinando, si imbarca anche lei per quelle terre lontane. Giunta in Perù non trova però il marito, morto in battaglia, ma un nuovo amore: Pedro de Valdivia, seducente hidalgo fuggito dalle frustrazioni di un matrimonio deludente e venuto a combattere per la Corona spagnola. Lui e Inés affrontano i rischi e le incertezze della Conquista, attraversano il deserto di Atacama, combattono indigeni incattiviti e giungono infine nella valle paradisiaca dove fondano la città di Santiago. Inés dell'anima mia è un romanzo epico che narra le avventurosa vicende, realmente accadute ma poco note, dell'eroina della Conquista spagnola. Isabel Allende ripercorre la vita della giovane e indomabile protagonista che, sull'onda dei sentimenti, affronta incredibili viaggi, eroiche battaglie, amori travolgenti, lotte per il potere, trasgressioni, onori e disonori con un coraggio e una passione indimenticabili.

Dettagli

6 maggio 2021
336 p., Brossura
Inés del alma mía
9788807895371

Valutazioni e recensioni

  • JANKA
    Cronaca di una conquista senz’anima

    La storia è ambientata tra la Spagna, il Perù e il Cile, e racconta la conquista e la fondazione del Regno del Cile, culminata nella nascita di Santiago. Più che un romanzo, Inés dell’anima mia appare come un diario storico romanzato, dove risulta difficile distinguere i fatti reali da quelli inventati. Lo si capisce anche dagli appunti bibliografici finali, in cui la Allende ammette di essersi ispirata a molte fonti diverse. Ne risulta un testo che sembra più un collage di cronache che una narrazione fluida: un lavoro di ricerca accurato ma privo di vera anima narrativa. Lo stile giornalistico, la tendenza a documentare più che a raccontare, e il tono didascalico finiscono per appesantire la lettura. Solo nelle pagine finali si ritrova un po’ di pathos, quando i Mapuche – gli indigeni cileni, più affini ai pellerossa nordamericani che agli Inca o agli Aztechi – riescono finalmente a uccidere Pedro de Valdivia, smembrandolo pezzo per pezzo. In quelle righe, paradossalmente, si respira vita vera, rabbia, giustizia. Per il resto, prevale il fastidio di assistere alla celebrazione dei conquistadores come “eroi civilizzatori”, mentre le popolazioni native vengono liquidate come selvaggi ribelli. Più che un romanzo storico, Inés dell’anima mia è una ricostruzione fredda e parziale, incapace di emozionare. E se l’intento dell’autrice era quello di rendere omaggio a una donna forte e pioniera, il risultato appare più come un esercizio di stile che un racconto coinvolgente. Ho provato vergogna, leggendo, di appartenere a una civiltà che si è sempre considerata superiore solo perché armata e cristiana.

  • Chiara
    Ines dell’anima mia

    Una storia di grande coraggio e determinazione che mostra la forza delle donne nel seguire i loro sogni e raggiungere i loro obiettivi.

  • Valentina

    Bellissima e appassionante storia di una figura femminile esempio di forza e determinazione.

Conosci l'autore

Foto di Isabel Allende

Isabel Allende

1942, Lima (Perù)

Isabel Allende è una scrittrice e giornalista cilena, nata in Perù ma cresciuta con la madre in Cile. Dopo aver terminato gli studi a Santiago del Cile, lavora dapprima per la FAO, quindi si dedica a un giornalismo impegnato, scrivendo anche per il cinema e la televisione. Nipote di Salvador Allende, vive in esilio dal 1973, anno del golpe organizzato dal generale Augusto Pinochet Ugarte, al 1988, anno della caduta di Pinochet.In esilio scrive il primo romanzo, La casa degli spiriti (1982; ebbe una trasposizione cinematografica nel 1993).Ha scritto romanzi basati sulle sue esperienze di vita, ma ha anche parlato delle vite di altre donne, unendo insieme mito e realismo.In Italia è pubblicata da Feltrinelli.Tra le prime scrittrici latinoamericane a raggiungere fama...

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