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Anno edizione: 2013
Anno edizione: 2015
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Il mio primo incontro con Audrey Niffenegger era stato inaspettatamente sorprendente grazie al suo "La moglie dell'uomo che viaggiava nel tempo", che ritengo – da lettrice media - uno dei romanzi più sottovalutati degli ultimi anni Non posso dire lo stesso, purtroppo, di questo libro e non per via della scrittura, che resta di buon livello, ma per la difficoltà evidente nelle scelte stilistiche e di trama. Mi spiego, la trama è abbastanza intrigante: le gemelle Julia e Valentina vivono una vita sotto vetro nella tranquilla periferia americana. Ai limiti dell’anormalità, non fanno esperienze con coetanei, hanno interessi quanto mai bizzarri per delle adolescenti e una dinamica familiare da spot pubblicitario. Un giorno ricevono un plico dal curatore testamentario dalla zia materna Elspeth (gemella a sua volta della loro madre) e mai conosciuta. Scoprono così di aver ereditato il suo appartamento londinese, a condizione che accettino di viverci per un anno senza i genitori, che da 20 anni non parlavano più con Elspeth per una questione (infantile e assurda) che viene rivelata solo alla fine, ma che già era palese dopo poche pagine. Quello che Julia e Valentina troveranno a Londra è un bizzarro e affascinante appartamento affacciato sul cimitero di Highgate, in una palazzina abitata da personaggi altrettanto strani, attraverso i quali iniziano a conoscere indirettamente la zia. Elspeth, intanto, è tutt'altro che scomparsa e ben presto comincia a dare segno della sua presenza all'interno della casa, attirando in particolare l’interesse di Valentina. Detto questo, quello che mi ha lasciato perplessa è il tono della narrazione. Non è chiaro se l’intenzione era di fare un racconto intimista/spirituale, dark o horror. Inoltre ad alcuni personaggi secondari viene dato troppo spazio, arrivando a descrivere i loro pasti giornalieri senza una reale necessità ai fini della trama. L'idea di simmetria e asimmetria a cui fa riferimento il titolo, si spegne dopo poco, senza un’apparente attinenza con le finalità della storia.
il giudizio risente del mio estremo interesse per i gemelli (in quanto "gemello-mancato). Sono consapevole quindi di avere votato aspetti che per altri risultano secondari e di essere passato sopra alcuni difetti letterari. Il rapporto Julia e Valentina con lo sfondo Elspeth-Edie è il motore del racconto in cui si inseriscono personaggi che per quanto centrali risultano utili ingranaggi per la storia. Quasi subito si capisce che non si tratta di una storia "normale" ma è soprattutto una storia di fantasmi, anzi di un fantasma che condizionerà tutto il percorso. Potrebbe sembrare un tradimento narrativo ma siamo in ambito letterario inglese e sappiamo bene quanto questo sia comune. Superata la boa di metà libro il racconto prende una piega inaspettata che mi ha fatto masticare amaro cercando di capire dove l'autrice mi avrebbe portato; una scelta foriera di grossi rischi in quanto difficile da gestire. Il risultato, che non svelo, è solo moderatamente riuscito (tanto che in alcuni casi saltavo di riga in riga perché non condividevo le scelte e/o mi facevano arrabbiare). Ma quello che importa sono le impressioni che ho avuto dai personaggi (le gemelle ma anche Martin, il cui tunnel patologico ho seguito in alcuni amici) e questo mi basta. Lascio ad altri le lamentatio sulla commistione ghost-story & narrativa. (less)
Il tema del doppio è ben reso....l'inquietudine si sente e si respira in ogni pagina del romanzo. Trovo fantastico il modo in cui l'autrice riesce a far dialogare le 2 sorelle che, non sono come al solito, diverse e opposte....direi che sono complementari ma allo stesso tempo con una personalità ben definita. Il mistero si snoda attorno a una trama magistralmente orchestrata, tanto che a un certo punto rimani rapito dal modo in cui si snoda....Il finale? Eccezionale!Autrice che spero continui cosi. Davvero un bel romanzo. Voto: 8
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