L' irrazionale vissuto
ll dibattito in corso sulla malattia mentale ha portato l'attenzione sui temi che superano l'ambito specialistico della scienza psichiatrica. La filosofia e le scienze umane ne hanno fatto un oggetto d'indagine antropologica, mentre la contestazione politica ha investito la psichiatria tradizionale con l'intento di rivelarne il volto ideologico. Queste due aperture hanno in comune il rifiuto di ridurre la malattia a fenomeno esclusivamente naturale ed il tentativo di attribuirle, rispettivamente, un significato umano ed un valore sociale. La psicopatologia si orienta così, pur nella varietà degli indirizzi, ad un'indagine sulla malattia come esperienza vissuta, la cui irrazionalità cessa di apparire incomprensibile e lontana. Viene qui ripresa e verificata (in parte anche "sperimentalmente" attraverso l'osservazione di casi clinici) la tematica dell'incontro tra filosofia fenomenologico-esistenziale e psicopatologia, il cui senso rivive, poi, nell'analisi della relazione significativa tra patologia mentale e modelli culturali e del rapporto tra salute mentale e società. Al centro della discussione è il recupero assiologico e culturale della malattia, nel momento in cui essa si va sempre più rivelando non come caduta in una condizione subumana, ma come possibile modo d'essere dell'uomo, considerato sia nella sua storia esistenziale che nella sua collocazione sociale.
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Anno edizione:1972
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