Il premio Nobel per la letteratura André Gide considerava Isabelle una sua opera minore, un puro esercizio di stile. Pubblicato per la prima volta nel 1911, nonostante i dubbi del suo autore, è un racconto affascinante che riporta alla mente il sognatore delle notti bianche di Fëdor Dostoevskij. Il protagonista, Gérard Lacase, all'epoca dei fatti, era un giovane romanziere in erba che si reca per delle ricerche, utili alla sua tesi di laurea, al castello di Quartfourche, ospite dei coniugi de Saint-Auréol e dei Cliché. Qui fa conoscenza del loro nipotino storpio Casimir che un giorno gli mostra il ritratto di sua madre, Isabelle. Gérard, che fino a quel momento soggiornava mal volentieri nel castello, improvvisamente si rianima. La bellezza della donna, con le sue sembianze così angeliche, lo ridestano dal suo torpore e inizia a vivere un sogno: vuole conoscere quella misteriosa donna assolutamente, convinto di essersene innamorato a prima vista. Isabelle però non vive al castello, di rado passa di notte a salutare il bambino mentre dorme per poi andarsene di nuovo. Gérard avrà modo infine di scoprire per quale motivo lei non è gradita da sua madre al castello: quella donna angelica racchiude un terribile segreto e vedere il suo sogno d'amore andare in mille pezzi creerà nell'animo del giovane una profonda ferita.
Isabelle
QUESTO LIBRO È A LAYOUT FISSO Gérard Lacase, giunto al castello di Quartfourche per fare delle ricerche, ospite dei coniugi de Saint-Auréol e dei Floche, conosce il loro giovane nipote storpio, Casimir, il quale, affezionatosi a lui, un giorno gli mostra il ritratto della sua giovane madre, Isabelle. Gérard, colpito dalla bellezza e dall’angelica innocenza di quel volto, dalle rivelazioni delle fugaci visite notturne di Isabelle, nonché dalla ritrosia con cui l’abate Santal, precettore di Casimir, soddisfa la sua curiosità in merito alla fanciulla, decide di indagare su quello che sembra un vero e proprio mistero. Una lettera ritrovata per caso gli offrirà l’occasione per scoprire il motivo dell’allontanamento della giovane e il mistero che si cela dietro le sue saltuarie visite al figlioletto. Incapace di appagare il suo desiderio di conoscere Isabelle, rientra a Parigi, ripromettendosi di far ritorno a la Quartfourche non appena possibile. Sarà un duplice lutto a consentirgli di anticipare la sua visita, ma la delusione, come sempre accade quando la fantasia eleva su un celeste piedistallo l’oggetto della venerazione, non potrà che essere atroce. André Gide (1869 - 1951) scrittore francese, ricevette il premio Nobel per la letteratura nel 1947. Tra le sue innumerevoli opere, si ricordano: L’immoralista (1902), La porta stretta (1909) Sinfonia Pastorale (1919), Corydon (1920), Se il grano non muore (1926).
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Lingua:Italiano
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Selva82 17 gennaio 2022Sogno infranto
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