Italia mia. Il paese che abbiamo sognato e che non c'è - Piero Ottone - copertina
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Letteratura: Italia
Italia mia. Il paese che abbiamo sognato e che non c'è
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Ogni popolo ha virtù e difetti, e il giudizio cambia secondo la visuale di chi lo emette. Di noi italiani si può dire che nel complesso siamo buoni d'animo, gentili, spiritosi, ma anche disordinati e superficiali. Ma chi siamo, oggi, noi italiani? E come siamo cambiati quasi cinquant'anni dopo il libro di Luigi Barzini - "Gli italiani", appunto - al quale questo idealmente si richiama? A tali domande, che ne sottendono molte altre, Ottone risponde anche attingendo a una lunga esperienza di vita, di cui affiorano ricordi professionali, incontri e amicizie, dalla giovinezza vissuta durante il fascismo - del quale da un giudizio equanime, quasi provocatorio - fino a oggi. Con la sua scrittura garbata ma incisiva e, talora, sferzante nel giudizio, l'autore traccia un profilo per quanto possibile oggettivo, ma non per questo meno partecipe, del pianeta Italia. Dove non mancano le persone di valore, ma non c'è a livello nazionale - non c'è mai stata - una classe dirigente paragonabile a quella dei grandi paesi occidentali. Il livello, da noi, è quello che è. Esistono alcune enclaves di buona tradizione, di prestigio, ma un paese, per crescere, deve imparare la serietà, la prudenza, il rigore etico. Questo non è disfattismo o autodenigrazione, ma sano realismo, utile a evitare errori e illusioni. Tenerne conto può essere un buon punto di partenza per il futuro.

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189 p., Rilegato
9788830426658

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Foto di Piero Ottone

Piero Ottone

1924, Genova

Piero Ottone, nato a Genova nel 1924, ha diretto "Il Secolo XIX" e il "Corriere della Sera"; attualmente fa parte del consiglio di amministrazione di "Repubblica" . Ha pubblicato, tra gli altri: Giornale di bordo (1982), Le regole del gioco (1984), Il gioco dei potenti (1985), Il buon giornale (1987; TEA, 1990) Affari & morale (1988), L'aliseo portoghese (1989), La guerra della Rosa (1990), Naufragio (1993), Preghiera o bordello (1996) e recentemente Gianni Agnelli visto da vicino (2003) e Memoria di un vecchio felice (2005)

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