Italiani prigionieri in Albania
Immediatamente dopo l'Armistizio dell'8 settembre 1943, gli italiani civili e militari si trovarono intrappolati sul territorio albanese senza poter disporre della propria libertà, di potersi muovere, tanto meno di poter tornare in Patria. Le potenze interessate alla risoluzione della causa albanese (Unione Sovietica, Stati Uniti, Inghilterra, Francia) sembrava che non avessero alcun interesse né possibilità verso il nuovo governo di Enver Hoxha le cui pretese, a causa dell'occupazione Italiana, che comunque aveva portato un certo benessere in tutto il paese, esigevano pesanti risarcimenti. Il dissestato governo italiano, in estrema difficoltà, riuscì ad arrivare a un accordo umiliante col dittatore albanese, per cui migliaia di militari e moltissimi civili dovettero lavorare in Albania come ostaggi per risarcire i danni di guerra, spesso in condizioni pietose e degradanti per oltre dieci anni dopo la fine delle ostilità. Attraverso i ricordi, le testimonianze, le fotografie dell'epoca e i documenti originali del processo di Valona nel 1945, ritrovati presso l'Archivio di Stato di Tirana e l'Archivio di Stato di Roma, riviviamo alcune delle pagine più cupe della storia del Paese delle Aquile. Presentazione di Antonello Folco Biagini.
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Anno edizione:2024
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